La piattaforma SIISL: per nuovo mercato del lavoro

Piattaforma SIISL: da oggi nasce un nuovo mercato del lavoro

La piattaforma SIISL (Sistema Informativo per l’Inclusione Sociale e Lavorativa) dal 18 dicembre 2024 è attiva per il pubblico, segnando un passo avanti nell’ambito delle politiche per l’occupazione e l’inclusione sociale in Italia. Questo strumento del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali rappresenta una nuova risorsa per l’incontro tra cittadini e imprese, con l’obiettivo di semplificare l’incontro tra domanda e offerta di lavoro. Vediamo insieme il funzionamento del nuovo strumento della piattaforma SIISL.

Accesso per i cittadini

Tutti i cittadini possono registrarsi sulla piattaforma SIISL. Una volta iscritti, sarà possibile caricare il proprio curriculum vitae ed esplorare un ampio catalogo di offerte di lavoro e percorsi formativi.

La piattaforma SIISL è pensata per promuovere l’attivazione nel mercato del lavoro, offrendo a più di 25 milioni potenziali di utenti opportunità di crescita professionale e strumenti personalizzati per migliorare le proprie competenze.
L’accesso andrà effettuato con le proprie credenziali Spid o Carta d’identità elettronica sull’apposito sito del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali. Una volta effettuato il login si potrà caricare il proprio curriculum vitae per far conoscere al sistema le proprie esperienze lavorative e di studio e utilizzarle per ottimizzare la ricerca di lavoro. Inoltre, per agevolare l’algoritmo nel cercare le soluzioni più idonee, si potranno anche indicare anche i propri campi di interesse.

Funzionalità per le imprese

Anche le imprese avranno la possibilità di beneficiare della piattaforma SIISL. Dal 18 dicembre, le aziende infatti potranno pubblicare le loro offerte di lavoro e cercare candidati adatti alle loro esigenze direttamente nel database di CV.

Questo nuovo strumento mira a semplificare i processi di selezione e a favorire l’assunzione di candidati qualificati, contribuendo al rilancio del mercato del lavoro.
Il tutto sarà semplificato dall’impiego dell’intelligenza artificiale, che creerà un matching tra domande e offerte di lavoro caricate sulla piattaforma, rendendo tutto il processo più rapido e preciso.

L’impatto sul mercato del lavoro della piattaforma SIISL

La piattaforma SIISL rappresenta una svolta nelle politiche per l’occupazione in Italia. Con un approccio innovativo e inclusivo, il sistema mira a:

  • Ridurre la disoccupazione, favorendo l’accesso al lavoro per le fasce più vulnerabili della popolazione.
  • Incentivare le imprese a partecipare attivamente alla creazione di un mercato del lavoro più dinamico.
  • Promuovere l’inclusione sociale attraverso percorsi formativi mirati.

Con l’apertura della Piattaforma SIISL, l’Italia segna un progresso significativo verso un mercato del lavoro più connesso, dinamico e accessibile. Finora utilizzata principalmente per chi beneficiava dell’assegno di inclusione o del supporto formazione e lavoro, la piattaforma ha già supportato oltre 40.000 persone, favorendo nuove opportunità di crescita e inclusione. Ma le novità non sono finite qui. Per il 2025 sono previsti due ulteriori aggiornamenti:

  • SIISL diventa un’app per smartphone
  • L’accesso diretto dei centri per l’impiego al portale per supportare la compilazione dei CV e dei Patti di attivazione digitale

Se hai i requisiti richiesti, registrati oggi stesso alla piattaforma SIISL e inizia a sfruttare le nuove opportunità!

Intelligenza artificiale nella PA come cambia il lavoro

Come l’Intelligenza Artificiale sta rivoluzionando il mondo del lavoro nella Pubblica Amministrazione

L’intelligenza artificiale (IA) sta trasformando profondamente il modo in cui lavoriamo e interagiamo con i servizi pubblici. Per la Pubblica Amministrazione questa innovazione rappresenta un’opportunità senza precedenti per migliorare efficienza, trasparenza e qualità dei servizi. Dalla gestione dei documenti all’analisi dei dati, l’IA offre soluzioni innovative per rispondere alle sfide di un mondo sempre più digitale e complesso.

Automazione e ottimizzazione dei processi

Una delle applicazioni più immediate dell’IA nella PA è l’automazione di attività ripetitive e amministrative. Questo consente ai dipendenti di concentrarsi su compiti strategici e di maggiore valore aggiunto.

Tra le innovazioni più diffuse troviamo:
Chatbot intelligenti: utilizzati per fornire risposte rapide ai cittadini, risolvendo dubbi comuni o guidandoli attraverso procedure complesse, come la richiesta di certificati o l’accesso a bonus.
Elaborazione automatica dei documenti: grazie al machine learning, è possibile analizzare grandi quantità di dati e documenti in tempi record, riducendo gli errori umani e accelerando i processi.
Automazione dei pagamenti: l’IA può gestire processi come il calcolo delle imposte o l’erogazione di rimborsi, migliorando la precisione e l’efficienza.

Inoltre, tra le applicazioni più potenti dell’IA troviamo l’analisi predittiva, la quale, grazie alla capacità di analizzare enormi quantità di dati, aiuta le amministrazioni a prendere decisioni più informate e strategiche.

L’esposizione dei dipendenti pubblici all’IA

Secondo un’analisi basata sui dati del Conto Annuale RGS-MEF, circa il 57% dei dipendenti pubblici italiani è altamente esposto all’IA, equivalente a 1,85 milioni di persone. Tuttavia, questa esposizione non è necessariamente negativa.
L’ 80% dei lavoratori altamente esposti potrà beneficiare di una sinergia tra le proprie competenze e le capacità offerte dall’IA. Questa integrazione potrebbe migliorare l’efficienza, ridurre i carichi di lavoro ripetitivi e consentire una maggiore concentrazione su attività di valore aggiunto. Il 12% dei lavoratori si trova invece in situazioni di scarsa sinergia, con un rischio concreto di essere sostituiti dalla tecnologia.

I settori più interessati includono:
Dirigenti scolastici e docenti: beneficiari di strumenti avanzati per la gestione e l’insegnamento.
Profili tecnico-scientifici: come ricercatori, tecnologi e specialisti della sanità.
Professionisti legali: avvocati e magistrati possono sfruttare l’IA per analisi rapide e precise.

Complementarità o sostituzione?

La chiave di questa trasformazione risiede nella complementarità. L’IA, utilizzata in modo consapevole, non deve sostituire l’attività umana, ma potenziarla. Tuttavia, il rischio di automation bias (eccessivo affidamento sulla tecnologia) è reale e potrebbe compromettere i risultati, soprattutto in ruoli di leadership e responsabilità. I dipendenti pubblici necessitano pertanto di nuove competenze digitali per collaborare efficacemente con le tecnologie emergenti. Per evitare il rischio di obsolescenza professionale, è essenziale investire in programmi di reskilling e upskilling. Questi processi consentiranno ai lavoratori di acquisire competenze adeguate ad affrontare le sfide poste dall’IA e per sfruttarne appieno le potenzialità.

In questo contesto, piattaforme come Syllabus giocano un ruolo cruciale. Syllabus è un progetto che permette ai dipendenti pubblici di valutare e migliorare le proprie competenze digitali attraverso percorsi formativi personalizzati. Questo tipo di formazione non solo prepara il personale alle sfide tecnologiche, ma aiuta anche a costruire una cultura dell’innovazione all’interno delle amministrazioni.

Etica e responsabilità nell’uso dell’IA nella Pubblica Amministrazione 

Sebbene l’IA offra enormi vantaggi, è essenziale affrontare questioni etiche come la privacy, la trasparenza e il controllo umano. Le amministrazioni devono garantire che le decisioni prese dagli algoritmi siano comprensibili, giuste e prive di pregiudizi. 
 
L’intelligenza artificiale non sostituisce, quindi, l’interazione umana, ma la potenzia. Unendo la capacità analitica delle macchine alla creatività e all’empatia delle persone, la Pubblica Amministrazione può diventare più moderna, efficace e vicina ai cittadini. L’adozione dell’IA è una sfida complessa ma necessaria, e rappresenta un passo fondamentale per costruire una PA che sia davvero al servizio del futuro. 
La strada è tracciata ma richiede visione, competenza e un approccio consapevole. La domanda ora è: siamo pronti a cogliere questa opportunità? 

La PA è sempre più un’opportunità per i giovani in cerca di lavoro

La PA è sempre più un’opportunità per i giovani in cerca di lavoro

Le ambizioni dei giovani italiani sembrano ben allineate con le nuove opportunità offerte dalla Pubblica Amministrazione. I ragazzi mostrano un apprezzamento per alcuni cambiamenti in corso, come l’importanza data al merito e la digitalizzazione dei servizi pubblici. Tra i fattori più valorizzati emergono la qualità del lavoro, le garanzie offerte, i percorsi di carriera e anche il tempo libero. Inoltre, iniziative come il portale inPA dedicato ai concorsi pubblici, stanno catturando l’interesse delle nuove generazioni.

I dati dell’indagine Formez-Censis

Questi dati provengono dal rapporto redatto da Formez e Censis, intitolato “Il lavoro alle dipendenze delle pubbliche amministrazioni”, uno studio pensato per comprendere le opinioni dei giovani e valutare come avvicinarli al settore pubblico.
L’indagine, che ha coinvolto un campione rappresentativo di giovani tra i 18 e i 35 anni non impiegati nella PA, ha rivelato dati interessanti sulle loro preferenze lavorative:
• L’87,9% desidera un’occupazione che consenta di mantenere tempo per le relazioni personali.
• L’81,1% considera fondamentale una chiara separazione tra lavoro e vita privata.
• Circa il 50% riduce al minimo l’impegno se il lavoro nella pa non è coinvolgente o appagante.

Inoltre, è emerso che un giovane su 3 degli aventi diritto ha partecipato a concorsi per assunzioni nella PA e di questi il 57,1% di chi ha partecipato è già occupato. Dato interessante che dimostra come il lavoro nella PA è visto come un possibile traguardo da conseguire per il miglioramento del proprio percorso professionale.

Condizioni economiche e ambientali: le priorità dei giovani

L’indagine ha evidenziato anche una forte attenzione alle condizioni economiche e ambientali del lavoro:
• Il 47,4% richiede un reddito adeguato per i propri progetti di vita, con una maggiore richiesta tra le donne rispetto agli uomini.
• Il 32,3% ritiene essenziale lavorare in un ambiente piacevole e collaborativo.
• Il 23,2% aspira a un lavoro che premi il merito, mentre il 21,5% desidera concrete possibilità di carriera.

Da non sottovalutare anche le riflessioni dei giovani intervistati riguardanti la pubblica amministrazione e i cittadini: auspicano, infatti, la semplificazione amministrativa, con taglio della burocrazia e procedure semplificate (il 54,3%) e la centralità dei bisogni dei cittadini, a cominciare dai più vulnerabili (il 39,2%).

La digitalizzazione come leva di attrazione

La digitalizzazione è uno dei temi cruciali per i giovani: il 60,2% valuta positivamente l’innovazione nei servizi pubblici, ritenendo che abbia migliorato l’efficienza e la capacità di rispondere alle esigenze dei cittadini. Questo sottolinea come la PA stia diventando un ambiente sempre più moderno e in linea con le aspettative delle nuove generazioni.

Le nuove misure: vantaggi concreti per i giovani

Le recenti misure di rinnovo del contratto 2022-2024 per il comparto Funzioni centrali della PA rappresentano un segnale concreto del cambiamento in atto. Gli aumenti retributivi e l’introduzione di modalità di lavoro più flessibili, come l’ampliamento dello smart working e la settimana corta, rispondono direttamente a molte delle aspettative dei giovani italiani.
Queste iniziative mirano non solo a rendere il lavoro nella PA più attrattiva, ma anche a valorizzare il merito e a migliorare l’equilibrio tra vita privata e professionale.

In un momento storico in cui qualità della vita, benessere e riconoscimento delle capacità individuali sono valori prioritari, la PA si presenta come una scelta valida e sostenibile per i giovani in cerca di un percorso professionale. La combinazione di sicurezza lavorativa, possibilità di crescita e un ambiente sempre più innovativo rende il settore pubblico una reale opportunità per costruire una carriera che abbia impatto sulla società e risponda alle ambizioni personali.

Licenze taxi: il concorso di Roma e le procedure per ottenere l’autorizzazione nelle principali città italiane

Licenze taxi: il concorso di Roma e le procedure per ottenere l’autorizzazione nelle principali città italiane

Nell’ottica di potenziare il servizio di trasporto pubblico e di rispondere a una domanda crescente, il Comune di Roma ha recentemente avviato un concorso per l’assegnazione di nuove licenze taxi. Un progetto complesso e strategico che ha visto Recrytera impegnata nella gestione del processo di selezione, dalla valutazione delle candidature fino alla pubblicazione dei risultati finali. Ma come funziona, in generale, il rilascio delle licenze taxi in Italia? E quali sono le differenze nei requisiti e nelle modalità tra un comune e l’altro?

Scopriamolo insieme.

Il concorso taxi di Roma: obiettivi e risultati

Il Comune di Roma ha avviato una procedura pubblica per l’assegnazione di un numero specifico di licenze taxi, in modo da garantire maggiore disponibilità di veicoli per residenti e turisti, specialmente nelle aree a maggior traffico. L’iniziativa, che ha visto la partecipazione di numerosi candidati, ha incluso esami teorici e pratici, con una valutazione rigorosa delle competenze dei candidati. Gli esami si sono recentemente conclusi, e i risultati sono stati accolti con entusiasmo dai vincitori e dalla cittadinanza, che vede in queste nuove licenze un segnale di miglioramento per il servizio taxi della capitale.

Il concorso taxi di Roma: i numeri

Dei 4.274 candidati che hanno presentato la domanda di partecipazione al bando, i presenti alla prova d’esame sono stati 3.992 (3226 uomini e 766 donne). Quindi ben il 93,4% degli aventi diritto si è presentato alla prova. L’età media dei candidati donna presenti alla prova è pari a 44,9 anni; quella degli uomini pari a 43,6 anni.

Nel grafico i partecipanti divisi per fascia d’età.

Licenze taxi Roma 2024 - I numeri del concorso

Il contributo da versare ai fini dell’assegnazione della licenza è stato fissato da Roma Capitale come di seguito indicato:

  • per le licenze di tipologia ordinaria è determinato in € 75.500,00.
  • per le licenze destinate a veicoli appositamente allestiti per il trasporto di persone con disabilità è determinato in € 52.850,00.

Procedure e differenze nelle principali città italiane

Ottenere una licenza taxi non è un processo uniforme in tutta Italia, e ogni comune può stabilire requisiti specifici. Ad esempio, Bologna ha recentemente pubblicato un bando simile a quello di Roma con modalità di partecipazione e selezione indipendenti. Anche Milano ha bandito un concorso per licenze taxi nel 2024, e il contributo da versare per il rilascio della licenza di tipologia ordinaria è determinato in euro 96.500,00, mentre per il rilascio della licenza destinata a veicoli appositamente allestiti per il trasporto di persone con disabilità è pari a euro 77.200,00.

Il rilascio delle nuove licenze è un tema caldo in molte città, ma l’approccio alla selezione varia molto, con alcuni comuni che preferiscono procedure periodiche e altri che scelgono di bandire licenze solo in caso di effettiva necessità.

Costi e modalità di assegnazione delle licenze

In generale, i costi per ottenere una licenza taxi variano ampiamente in base alla città e alla procedura selettiva adottata. La licenza rappresenta non solo un titolo abilitativo ma anche un investimento significativo per chi intende operare nel settore, con costi che possono superare decine di migliaia di euro nelle principali città italiane. In alcuni comuni, i bandi sono molto rari, mentre in altri vengono svolti periodicamente per garantire un ricambio e una disponibilità costante di veicoli autorizzati.

Il tema delle licenze taxi e delle relative procedure rimane di estrema attualità e interesse per i comuni italiani, chiamati a rispondere a esigenze sempre nuove in un contesto urbano in continua evoluzione.

Grazie al contributo di Recrytera, il concorso Taxi Roma ha potuto beneficiare di soluzioni innovative che hanno reso l’intero processo di reclutamento più accessibile, trasparente e moderno. Inoltre, abbiamo facilitato la gestione delle candidature e ottimizzato le procedure, riducendo i tempi di attesa e garantendo a ogni candidato pari opportunità di partecipazione. Questo approccio non solo ha semplificato l’accesso al concorso, ma ha anche permesso alla città di rispondere in maniera più tempestiva alle esigenze del servizio pubblico, in un’ottica di efficienza e inclusività.

Taglio delle Assunzioni Manovra 2025

Nuova manovra 2025: taglio delle assunzioni e quale impatto sulla P.A.

Nella nuova manovra di governo, un provvedimento centrale riguarda il turnover del personale nella Pubblica Amministrazione, fissato ora al 75%. In concreto, per ogni quattro dipendenti che lasciano nel 2025 la P.A., potranno essere assunte solo tre persone. L’obiettivo dichiarato è duplice: contenere la spesa pubblica e favorire il ricambio generazionale, introducendo nuove competenze e figure professionali capaci di accompagnare la PA nella trasformazione digitale. Unica eccezione: il settore sanitario, escluso dal blocco e ritenuto prioritario. Quale sarà l’impatto del taglio delle assunzioni sulla P.A.?

La normativa 2025 sul taglio delle assunzioni nella P.A.

Dapprima una premessa necessaria: la riduzione del turn-over è solo parziale. Le Pubbliche amministrazioni continueranno ad assumere e lo faranno con numeri diversi. In quali termini? L’art. 110 del DDL Bilancio prevede che le amministrazioni dello Stato, anche ad ordinamento autonomo, le agenzie e gli enti pubblici non economici possano procedere, per l’anno 2025, ad assunzioni di personale a tempo indeterminato nel limite di un contingente di personale complessivamente corrispondente ad una spesa pari al 75% di quella relativa al personale di ruolo cessato nell’anno precedente, con una diminuzione del 25% della quota prevista a legislazione vigente (riduzione del turn over). Sebbene la normativa riguardi anche alcune esclusioni, come il personale togato delle magistrature e agli avvocati e procuratori dello Stato oppure gli enti territoriali con meno di 20 dipendenti in servizio, l’ambito di applicazione rimane comunque molto ampio.

L’impatto sulla Pubblica Amministrazione del taglio delle assunzioni

Questa misura ha ripercussioni dirette sugli enti locali, soprattutto sui Comuni, che gestiscono quotidianamente servizi fondamentali per i cittadini. La riduzione delle nuove assunzioni potrebbe infatti rendere difficile il mantenimento della qualità e della prontezza dei servizi offerti, specialmente in aree che già affrontano carenze di personale. Tuttavia, il provvedimento mira anche a un rinnovamento. Il ministro Paolo Zangrillo ha dichiarato che uno dei principali obiettivi è quello di “svecchiare” la PA, favorendo l’ingresso di giovani figure professionali, abili nell’uso delle nuove tecnologie e con un approccio moderno alla gestione pubblica.

Il ricambio generazionale come obiettivo della PA

Da anni, la Pubblica Amministrazione italiana presenta un’età media tra le più alte in Europa, con poche risorse sotto i 40 anni. Il taglio delle assunzioni avrà l’effetto negativo di ridurre il numero di dipendenti, ma cercando comunque di favorire un ricambio generazionale: un’opportunità per giovani qualificati che intendono intraprendere una carriera pubblica.

Nonostante l’obiettivo sia chiaro, resta aperta la questione di come bilanciare il ricambio generazionale con il bisogno di esperienza e competenza, fondamentali per garantire continuità e qualità nei servizi. Sarà quindi cruciale strutturare i concorsi pubblici e le relative selezioni in modo da attrarre talenti che siano preparati e motivati ad affrontare le sfide di una PA rinnovata e più agile.

Le prospettive per la Pubblica Amministrazione

Questa riforma solleva interrogativi significativi. Basterà un turnover al 75% per realizzare una trasformazione efficace della Pubblica Amministrazione? E come sarà possibile gestire i periodi di transizione, evitando che la qualità dei servizi ne risenta?
Nei prossimi mesi, Recrytera monitorerà l’andamento di queste misure nelle costanti attività con gli esponenti del settore per comprendere l’impatto effettivo della manovra e le opportunità che essa rappresenta per il sistema pubblico italiano.

Recrytera: innovazione digitale nel concorso Bolzano

Recrytera: innovazione digitale nel concorso per la provincia di Bolzano

Lo scorso 7 ottobre 2024 la Provincia Autonoma di Bolzano ha realizzato un concorso pubblico per 127 posti vacanti in diversi settori dell’amministrazione, destinati alla sesta qualifica funzionale. E Recrytera ha contribuito alla modernizzazione della prova concorsuale garantendo una gestione completamente digitale grazie all’utilizzo di tablet. Ben 464 i partecipanti, che hanno svolta la prova scritta interamente su piattaforma digitale.

L’adozione di un sistema completamente digitale targato Recrytera ha rivoluzionato la procedura, riducendo notevolmente i tempi amministrativi e snellendo il processo. Vediamo come.

Prova bilingue e rapidità del processo

La particolarità del concorso per la Provincia di Bolzano risiede nel bilinguismo: prima dell’esame, gli enti hanno raccolto le dichiarazioni di appartenenza al gruppo linguistico dei candidati. Durante il check-in, ogni partecipante ha scelto la lingua della prova, che, per evitare l’esclusione, doveva coincidere con la certificazione del gruppo linguistico di appartenenza o aggregazione. Questa innovazione ha permesso di svolgere l’esame in maniera più fluida e personalizzata, garantendo la sicurezza ed equità nel processo.

I risultati, calcolati poi automaticamente, sono stati resi disponibili online già lo stesso giorno, offrendo tempi di risposta rapidi e un’ulteriore conferma della praticità della tecnologia.

Candidati soddisfatti: i feedback sui social

I feedback dei candidati sono stati estremamente positivi. In molti hanno apprezzato la prova su piattaforma digitale definendola una modalità più snella, innovativa e funzionale e hanno diffuso i commenti sui social. Questo approccio, iniziato e terminato in pochissime ore, ha dimostrato di invogliare un numero maggiore di persone a partecipare, contribuendo così a una maggiore inclusione nel processo di selezione.

Candidati pienamente soddisfatti, dunque, del processo di reclutamento.

L’uso di tablet e la gestione digitale del concorso rappresentano un significativo passo avanti, aprendo nuove strade per l’efficienza e la trasparenza nelle selezioni pubbliche. E ovviamente, Recrytera è entusiasta di contribuire a una gestione più moderna e inclusiva dei concorsi pubblici, mettendo la tecnologia al servizio dell’efficienza.