il ruolo di osc nei concorsi a supporto delle commissioni

Il ruolo dell’OSC nei concorsi pubblici: intervista a Andrea di Recrytera

La gestione dei concorsi pubblici è stata profondamente rivoluzionata dall’introduzione di tecnologie digitali e da innovazioni nei processi organizzativi. Per comprendere meglio il ruolo fondamentale dell’Operatore di Supporto alle Commissioni (OSC), abbiamo incontrato Andrea, professionista di Recrytera, che ci ha condiviso la sua esperienza diretta e le principali sfide di questo settore in evoluzione.

Chi è l’OSC nei concorsi pubblici: intervista ad Andrea di Recrytera

Qual è il tuo ruolo specifico durante lo svolgimento di una prova di concorso pubblico? 

Mi occupo di fornire supporto alle Commissioni di Concorso, in particolar modo nelle fasi immediatamente antecedenti la prova concorsuale mi occupo della gestione dei quesiti preparati dalle Commissioni e di supportarle nel caricamento di tali quesiti all’interno della nostra piattaforma per la predisposizione delle batterie (tracce) digitali e il successivo avvio delle operazioni di identificazione e consegna dei tablet da parte degli operatori incaricati.

Quali sono le principali esigenze delle commissioni esaminatrici e come le supporti nel corso della giornata?

L’esigenza principe delle Commissioni di concorso è quella di essere supportate da una figura di riferimento in ogni fase della procedura.

In particolar modo la figura a supporto della Commissione nella giornata concorsuale gestisce gli aspetti tecnologici della procedura, produce la reportistica necessaria e restituisce un quadro sintetico dei dati relativi alle prove concorsuali.

Quali sono le attività che svolgi prima dell’inizio della prova per garantire che tutto si svolga correttamente?  

Dopo la predisposizione delle buste contenenti le prove è necessario comunicare con il DGE per accertarsi che le informazioni siano correttamente condivise e che il personale sia pronto. Accertato ciò, si dà l’autorizzazione a procedere all’apertura del checkin digitale.


In che modo Recrytera ha rivoluzionato il supporto alle commissioni esaminatrici e quali innovazioni porta nel settore? 

Recrytera ha introdotto, attraverso l’OSC, una figura a totale servizio delle Commissioni. Spesso le modalità concorsuali rappresentano una vera e propria materia a sé stante e l’OSC rappresenta una guida preziosa.

Tra le innovazioni portate nel settore da Recrytera menzioniamo la nostra piattaforma proprietaria, con la quale viene gestita l’intera procedura concorsuale in maniera sicura, trasparente ed automatizzata, dalla convocazione dei candidati alla loro identificazione sino ad arrivare alla restituzione dei risultati e all’eventuale pubblicazione degli esiti sulla piattaforma.

 

Quali strumenti e materiali devono essere sempre a disposizione della commissione durante la prova? 

La Commissione ha solitamente una sala riservata per poter predisporre in autonomia i quesiti oggetto della prova d’esame. La strumentazione sovente fornita prevede una stampante, carta, buste per inserire le prove e sigillarle.

Quali procedure segui per garantire il rispetto delle normative e la trasparenza del concorso?  

Recrytera provvede ad una continua formazione dei propri dipendenti che ci permette di stare al passo con gli aggiornamenti normativi e garantire il corretto svolgimento delle procedure in termini di trasparenza.

La piattaforma di gestione delle prove concorsuali e la soluzione Recrytera garantisce la conservazione e immodificabilità delle prove dei candidati, la correzione da parte delle Commissioni delle prove direttamente in piattaforma e garantendo il totale anonimato e quindi l’imparzialità di giudizio.

Qual è, secondo te, il valore aggiunto che Recrytera offre nell’organizzazione e gestione delle prove di concorso?

La velocità con la quale riusciamo ad avviare e portare a termine una procedura in un breve arco temporale, riuscendo a fornire al cliente un servizio a 360 gradi che inizia dalle attività di supporto alla stesura dei bandi e configurazione sul portale unico del reclutamento (InPA) fino alla restituzione delle graduatorie di concorso, passando per l’individuazione di sedi adatte, personale tecnico di supporto e della strumentazione tecnologica.

Come vedi l’evoluzione dei concorsi pubblici in Italia e il ruolo di protagonista che Recrytera può assumere in questo scenario?  

La costante innovazione tecnologica in atto porterà le procedure concorsuali a velocizzarsi e semplificarsi sempre di più, cercando di venire incontro alle sempre maggiori esigenze del “SISTEMA PAESE”.

Credo che Recrytera stia già ricoprendo un ruolo di fondamentale importanza all’interno dell’evoluzione digitale e potrà continuare a farlo, mantenendo e consolidando la propria leadership, negli anni a venire all’interno del panorama della Pubblica Amministrazione italiana e del SSN e sviluppando nuove sinergie a livello internazionale.

Quali qualità e competenze sono essenziali per chi svolge il tuo ruolo?

Tra le qualità essenziali per chi svolge il ruolo di Supporto alle Commissioni sono sicuramente la precisione e l’attenzione in tutti gli aspetti della procedura Concorsuale.

Una giusta preparazione del quadro normativo di riferimento ed una spiccata capacità a relazionarsi sono altri due elementi fondamentali per chi svolge il mio ruolo.

Decreto 25/2025 Ripam per i concorsi nei piccoli comuni

Decreto legge n. 25/2025: cosa cambia per i concorsi nei piccoli comuni

Il nuovo decreto legge n. 25/2025 introduce un cambiamento strutturale nel modo in cui le pubbliche amministrazioni gestiscono i concorsi pubblici. Al centro di questa riforma troviamo la Commissione RIPAM, che assume un ruolo centrale, operativo e strategico in quasi tutte le fasi delle procedure selettive, dando una risposta concreta alle difficoltà organizzative di molti enti locali, in particolare i comuni di piccole e medie dimensioni, spesso in difficoltà nel procedere con concorsi pubblici autonomi, tempestivi e trasparenti. Una misura pensata per semplificare, rendere più trasparente e rafforzare l’attrattività della PA come datore di lavoro.

 

Perché RIPAM diventa centrale nel decreto legge n. 25/2025

L’articolo 7 del decreto legge n. 25/2025 segna una svolta importante per il ruolo della Commissione RIPAM, che viene ufficialmente rafforzata come perno del nuovo sistema di reclutamento pubblico. In particolare, il legislatore affida alla Presidenza del Consiglio dei Ministri il compito di potenziare il Dipartimento della Funzione Pubblica, prevedendo l’istituzione di un nuovo ufficio dedicato, articolato in due servizi specifici. Questo nuovo assetto sarà supportato da un incremento dell’organico, grazie all’assegnazione fino a trenta unità di personale non dirigenziale. Tali unità potranno essere selezionate non solo all’interno dei ruoli della Presidenza, ma anche da altre amministrazioni pubbliche attraverso istituti di comando o aspettativa, ampliando così la flessibilità e la capacità operativa della struttura.

A completamento di questo rafforzamento, il decreto autorizza anche nuove risorse finanziarie da destinare al Formez PA, con l’obiettivo di sostenere lo svolgimento dei concorsi pubblici soprattutto nei comuni di piccole e medie dimensioni. Si tratta di un intervento che punta non solo ad aumentare la capacità organizzativa della Commissione, ma anche a garantire un supporto concreto e qualificato agli enti locali che spesso incontrano difficoltà nella gestione autonoma delle selezioni.

Cosa potrà fare la Commissione RIPAM

Il decreto attribuisce alla Commissione RIPAM un ventaglio di nuove competenze che ne rafforzano sensibilmente il ruolo all’interno del sistema di reclutamento pubblico. In base ai nuovi commi inseriti all’articolo 35 del decreto legislativo 165/2001, la Commissione potrà essere coinvolta non solo su richiesta delle amministrazioni, ma anche su iniziativa diretta del Dipartimento della Funzione Pubblica. Una delle innovazioni più rilevanti riguarda la possibilità, oggi prevista per legge, che RIPAM organizzi concorsi pubblici anche per singole amministrazioni e per una sola figura professionale. Questa opzione rappresenta un importante passo verso la flessibilità e la personalizzazione delle procedure, venendo incontro anche alle esigenze dei piccoli enti.

La Commissione è inoltre incaricata di gestire concorsi unici su scala nazionale, riservati a particolari finalità, come ad esempio la copertura delle quote d’obbligo previste dalla legge per l’inserimento lavorativo delle persone con disabilità, oppure il reclutamento di esperti e profili tecnici altamente specializzati in ambito digitale e di cybersicurezza, con riferimento esplicito alla transizione digitale delle pubbliche amministrazioni. Non meno significativa è l’attribuzione a RIPAM del compito di pubblicare, attraverso il Portale unico del reclutamento, gli avvisi per la selezione di figure professionali a supporto dei processi valutativi, come esperti in risorse umane, psicologi del lavoro e valutatori delle competenze, da impiegare nelle commissioni esaminatrici dei concorsi.

Infine, la Commissione dovrà redigere e trasmettere annualmente al Parlamento e al Governo una relazione sullo stato del reclutamento pubblico, con particolare attenzione ai concorsi unici centralizzati. Questo compito, apparentemente formale, in realtà ha una valenza strategica, perché introduce un elemento di monitoraggio costante e di accountability nei confronti dell’intero sistema, favorendo il miglioramento continuo delle pratiche di selezione.

Esempio concreto di concorso: prima e dopo per un piccolo comune

PRIMA DEL DECRETO
Un comune di media grandezza doveva:

  • Progettare il concorso.
  • Reperire membri per la commissione esaminatrice.
  • Affrontare costi di logistica, vigilanza, correzione prove.
  • Gestire contenziosi e pubblicazione graduatorie.

DOPO IL DECRETO 25/2025
Lo stesso comune può:

  • Delegare l’intero concorso alla Commissione RIPAM (art. 35, comma 4-quinquies).
  • Usufruire di piattaforme centralizzate, personale esperto, graduatorie trasparenti.
  • Accedere a procedure digitalizzate e semplificate, grazie anche al supporto di Formez PA.

Meno frammentazione, più efficienza nella gestione dei concorsi

Il rafforzamento di RIPAM come soggetto centrale per il reclutamento rappresenta un cambio di paradigma: meno burocrazia per gli enti, più equità per i candidati, più velocità per lo Stato. Il nuovo sistema permette anche una maggiore omogeneità nei criteri di selezione, migliorando la qualità e la comparabilità dei concorsi su scala nazionale.

Punti Digitale Facile: l'iniziativa per l'inclusione digitale

Punto Digitale Facile: l’iniziativa per l’inclusione digitale in Italia

La digitalizzazione sta rivoluzionando la vita quotidiana dei milioni di italiani, ma non tutti hanno le competenze necessarie per accedere ai servizi online in modo autonomo, per sfruttare queste nuove opportunità. Per colmare questo divario, il Dipartimento per la Trasformazione Digitale ha lanciato l’iniziativa Punto Digitale Facile, una rete di supporto diffusa su tutto il territorio italiano per aiutare i cittadini a sviluppare le competenze digitali di base. Ma vediamo insieme cosa sono, dove trovarli e l’obiettivo del progetto.

Cosa sono i Punti Digitale Facile?

I Punto Digitale Facile sono centri fisici in cui i cittadini possono ricevere assistenza gratuita per l’utilizzo dei servizi digitali pubblici e privati. Tra le principali attività supportate vi sono:

  • Attivazione e utilizzo dello SPID;
  • Accesso ai servizi sanitari online;
  • Utilizzo delle principali app governative, come IO;
  • Navigazione sicura e gestione della posta elettronica.

Questa iniziativa mira a ridurre il divario digitale, garantendo a tutti l’accesso agli strumenti digitali diventati ormai essenziali per la vita quotidiana.

Obiettivi e diffusione del progetto 

L’obiettivo del progetto è attivare e consolidare oltre 3.000 Punti Digitale Facile in tutta Italia entro il 2026, coinvolgendo regioni, comuni, enti sanitari ed enti del terzo settore. Ma, soprattutto, è quello di supportare almeno 2 milioni di cittadini, aiutandoli a migliorare le proprie competenze digitali di base.

Attualmente, sono già attivi più di 2.800 punti, grazie ai fondi del Dipartimento per la Trasformazione Digitale.

A riguardo, il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega all’Innovazione, Alessio Butti, ha sottolineato l’importanza di questa iniziativa con queste parole:

“L’inclusione digitale è una priorità per il Governo e con la campagna di promozione dei Punti Digitale Facile vogliamo raggiungere ancora più cittadini. Grazie ai fondi del Dipartimento per la Trasformazione Digitale, abbiamo già attivato oltre 2.800 punti in tutta Italia, offrendo un supporto concreto per accedere ai servizi online e sviluppare competenze digitali di base.”

Come trovare il Punto Digitale Facile più vicino

Per individuare il Punto Digitale Facile più vicino, è possibile consultare la mappa interattiva disponibile sul sito ufficiale di Repubblica Digitale. Attraverso questa piattaforma, i cittadini possono trovare rapidamente i centri di facilitazione digitale nella loro area e accedere ai servizi offerti.

L’iniziativa Punto Digitale Facile rappresenta un passo significativo verso l’inclusione digitale, offrendo un supporto concreto a chi ha difficoltà a maneggiare le nuove tecnologie e i servizi online. Grazie a questa rete di assistenza, sempre più cittadini potranno acquisire le competenze necessarie per sfruttare appieno le opportunità offerte dal digitale, diminuendo il divario tecnologico delle vecchie generazioni.

Syllabus: la piattaforma per le competenze digitali della Pubblica Amministrazione

Syllabus: la piattaforma per le competenze digitali della Pubblica Amministrazione

La digitalizzazione è al centro della trasformazione della Pubblica Amministrazione (PA) italiana, e una delle iniziative più innovative in questo ambito è la piattaforma Syllabus, progettata per supportare i dipendenti pubblici nel migliorare le proprie competenze digitali. Questo strumento, promosso dal Dipartimento della Funzione Pubblica, rappresenta una componente importante del progetto “RiFormazione PA”, mirato a rendere il personale pubblico più preparato ad affrontare le sfide della modernizzazione. E’ di recente la notizia che il Dipartimento e l’Associazione Italiana Formatori (AIF) hanno firmato un Protocollo di Intesa che mira al rafforzamento delle competenze dei responsabili delle risorse umane e sull’incremento dell’engagement dei discenti.

Che cos’è la piattaforma Syllabus?

Syllabus è una piattaforma digitale dedicata alla valutazione e al miglioramento delle competenze digitali dei dipendenti della Pubblica Amministrazione. Basata sul quadro europeo delle competenze digitali per i cittadini (DigComp 2.1), il suo obiettivo è uniformare e accrescere le competenze digitali del personale, in linea con le necessità di una PA sempre più orientata ai servizi online e alle tecnologie avanzate.
La piattaforma non è solo un luogo di formazione, ma un vero e proprio strumento strategico per monitorare le capacità digitali dei lavoratori pubblici e offrire percorsi di apprendimento personalizzati totalmente gratuiti.

Come funziona il Syllabus?

L’esperienza sulla piattaforma inizia con un test iniziale che permette ai dipendenti di valutare le proprie competenze digitali ed accedere a moduli formativi di cinque aree principali:

• Alfabetizzazione digitale
• Comunicazione e collaborazione
• Creazione di contenuti digitali
• Sicurezza informatica
• Problem solving digitale

In base ai risultati, il sistema genera un piano formativo personalizzato, che propone corsi, materiali e risorse pensate per colmare eventuali lacune. La formazione è erogata in modalità online, offrendo flessibilità ai partecipanti, che possono apprendere secondo i propri ritmi e necessità. Infine, la piattaforma consente di monitorare i progressi individuali, contribuendo a una pianificazione strategica della formazione a livello di amministrazione.

Chi gestisce Syllabus?

La piattaforma Syllabus è gestita dal Dipartimento della Funzione Pubblica, in collaborazione con enti formativi e partner tecnici che forniscono i contenuti e le risorse necessarie. La gestione avviene a livello centrale, ma ogni amministrazione pubblica può partecipare attivamente al progetto, integrando l’uso della piattaforma nella propria strategia formativa interna.
Grazie a questa gestione centralizzata, Syllabus garantisce standard uniformi e una qualità elevata dei contenuti, allineati alle migliori pratiche europee e alle esigenze specifiche della PA italiana.

A cosa serve il Syllabus delle competenze digitali?

L’obiettivo principale di Syllabus è rendere la Pubblica Amministrazione più efficiente e moderna, garantendo che tutti i dipendenti pubblici abbiano le competenze digitali necessarie per utilizzare al meglio le tecnologie disponibili. In particolare, la piattaforma serve a:

  • ridurre il divario digitale: aiuta i dipendenti a colmare le lacune nelle competenze digitali, promuovendo una maggiore inclusività;
  • migliorare i servizi pubblici: dipendenti più competenti possono utilizzare strumenti digitali per offrire servizi più rapidi, accessibili ed efficaci ai cittadini;
  • supportare la transizione digitale: contribuisce alla realizzazione degli obiettivi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), che include tra le sue priorità la digitalizzazione della PA.

Syllabus non è solo una piattaforma di apprendimento, ma un motore per il cambiamento culturale nella PA, incoraggiando un approccio più consapevole e innovativo alla tecnologia.

In un mondo sempre più digitale, strumenti come Syllabus rappresentano una risorsa fondamentale per accompagnare la Pubblica Amministrazione verso un futuro più connesso e sostenibile.

Attestati e certificazioni delle competenze digitali acquisite?

I dipendenti pubblici che completano i corsi sulla piattaforma Syllabus ricevono un attestato che serve sia a documentare le competenze acquisite sia come prova del percorso formativo completato.

Attestati e valore formativo

Gli attestati rilasciati dalla piattaforma validano le competenze digitali acquisite, sono infatti utili per dimostrare il livello di competenza raggiunto rispetto agli standard definiti dal quadro europeo DigComp 2.1.
Supportano la crescita professionale, e anche se non garantiscono automaticamente un avanzamento di carriera, possono essere un elemento utile per arricchire il proprio curriculum professionale all’interno della Pubblica Amministrazione.

Utilizzo per avanzamenti di carriera

La partecipazione ai percorsi formativi di Syllabus può avere un impatto indiretto sulla carriera, a seconda delle politiche di ciascun ente. In alcune amministrazioni, infatti, la dimostrazione di competenze digitali può essere un criterio per accedere a determinate posizioni o incarichi. Inoltre, le amministrazioni possono utilizzare i dati di Syllabus per pianificare percorsi di crescita individuali o collettivi, premiando chi dimostra impegno e competenze. In alcuni casi, le competenze digitali certificate potrebbero diventare un prerequisito per partecipare a concorsi interni o per accedere a determinati ruoli legati alla trasformazione digitale.

Valore strategico ai fini di un eventuale progressione verticale

Anche se il badge di Syllabus non equivale a un titolo accademico o una certificazione professionale riconosciuta esternamente, rappresenta un importante strumento per i dipendenti pubblici, sia a livello individuale che per migliorare l’efficienza della PA.
Il valore dell’attestato dipenderà anche da come le singole amministrazioni integrano questi percorsi formativi nei loro piani di gestione del personale e nelle politiche di carriera.

Chi è il DGE nei concorsi pubblici

Chi è il DGE nei concorsi pubblici: intervista a Pierluigi di Recrytera

L’organizzazione dei concorsi pubblici ha subito una trasformazione radicale grazie alla digitalizzazione e all’innovazione nei processi logistici. Per approfondire il ruolo cruciale del Delegato Generale di Evento (DGE), abbiamo intervistato Pierluigi, professionista di Recrytera, che ci ha raccontato la sua esperienza e le sfide del settore.

Intervista a Pierluigi

Salve Pierluigi. Grazie per aver accettato di rispondere alle nostre domande sul tuo lavoro di DGE presso Recrytera.

Cosa ti ha spinto verso questa professione?

“Ho sempre avuto un forte interesse per l’organizzazione e la gestione, unito alla passione per l’innovazione tecnologica. Lavorare nella gestione di concorsi pubblici mi permette di conciliare la mia propensione per la logistica con il desiderio di contribuire a un processo che offre opportunità e trasparenza a tutti. In particolare, la digitalizzazione ha aperto nuovi orizzonti in questo campo, rendendo la gestione più trasparente e accessibile.”

Quali sono i compiti del DGE?

“Il DGE è il responsabile della gestione del magazzino del territorio ad esso affidato, organizzando i movimenti di tutto il materiale inventariato tramite un software di gestione ERP. Si occupa anche di formare, gestire e convocare le squadre di tecnici che lo supportano durante l’espletamento delle prove in digitale, provvedendo, se necessario, alla richiesta di trasferte (prenotazione hotel, noleggio veicoli di trasporto) per eventi fuori dalla zona in cui è collocato il magazzino. Inoltre, si assicura del corretto allestimento degli spazi concorsuali prima degli eventi e gestisce la creazione delle prove sulla piattaforma digitale, interfacciandosi con i membri della commissione esaminatrice e infine guidandoli nella corretta procedura di correzione anonima. Infine, forma e gestisce le squadre esterne di accoglienza e vigilanza per garantire il corretto svolgimento delle prove.”

Quali sono le competenze necessarie per diventare delegato generale di un evento?

“Le competenze principali includono una solida conoscenza della normativa sui concorsi pubblici e delle piattaforme digitali utilizzate. È fondamentale avere capacità di gestione del tempo, problem-solving e una buona predisposizione al lavoro in team. Inoltre, è necessario possedere capacità di controllo sui ruoli di tutto il personale coinvolto nelle procedure concorsuali, per assicurare che ogni fase del processo si svolga in modo efficiente e conforme agli standard.”

Puoi dirci qualcosa sulla tipologia di attività di cui si occupa la tua professione?

“La mia professione riguarda la gestione dell’evento concorsuale in tutte le sue fasi operative. Mi occupo dell’organizzazione del personale coinvolto, della creazione delle prove in digitale e della gestione di queste sulla nostra piattaforma concorsi. Il mio compito include anche l’allestimento degli spazi concorsuali e la supervisione delle prove. Inoltre, garantisco il supporto alle commissioni esaminatrici per tutta la durata delle prove concorsuali, assicurandomi che le loro richieste vengano soddisfatte e che il processo si svolga in modo fluido.”

In che modo Recrytera ti informa su questi concorsi?

“La nostra azienda ci informa tramite comunicazioni che arrivano direttamente nella casella di posta del profilo aziendale. Un altro mezzo fondamentale di condivisione delle informazioni di ogni concorso assegnato a un DGE è la piattaforma SharePoint di Microsoft, dove in tempo reale sono aggiornate tutte le informazioni relative ai concorsi. Inoltre, oltre alle riunioni di aggiornamento settimanali, ogni Responsabile delle Procedure mantiene un contatto diretto con i DGE per aggiornarli su tutte le particolarità e necessità di ogni evento assegnato.”

Per le diverse tipologie di reclutamento, hai sempre lo stesso approccio oppure cambia a seconda dell’evento da gestire?

“Come DGE, il mio compito è quello di mantenere alto lo standard dei servizi offerti dalla mia azienda, a prescindere dall’entità dell’evento. Sebbene le specificità possano variare, l’obiettivo è sempre garantire un’organizzazione impeccabile, rispettando i tempi e le modalità stabilite.”

Quali sono le principali sfide che un DGE affronta nella gestione di un concorso pubblico?

“Una delle principali sfide è sicuramente la gestione della complessità burocratica e la coordinazione di tutti gli attori coinvolti. Un’altra difficoltà è mantenere il focus e la calma nelle situazioni di nervosismo o difficoltà, che possono verificarsi durante l’espletamento delle prove, soprattutto in contesti ad alta pressione.”

Come è cambiato il settore dei concorsi negli ultimi anni e quale ruolo gioca la digitalizzazione?

“Negli ultimi anni, la digitalizzazione ha trasformato radicalmente il nostro settore. Prima, gran parte delle attività erano manuali e cartacee, ma oggi possiamo gestire tutto online, dalle iscrizioni alle valutazioni. Questo ha reso i concorsi più accessibili e trasparenti, riducendo notevolmente i tempi di gestione e aumentando la sicurezza dei dati. La digitalizzazione ci permette anche di raccogliere e analizzare i dati in modo più preciso, migliorando costantemente i processi.”

Quali consigli daresti a chi vuole intraprendere questa carriera?

“Consiglio di avere una solida formazione nelle normative pubbliche e nella gestione di eventi, nonché di sviluppare competenze in ambito digitale, poiché la tecnologia è ormai fondamentale. Inoltre, la capacità di lavorare sotto pressione e una buona gestione del tempo sono abilità cruciali. Consiglio anche di rimanere aggiornati sulle novità normative e sulle nuove tecnologie che stanno cambiando il settore.”

In che modo Recrytera ha innovato la gestione dei concorsi rispetto ai metodi tradizionali?

“La nostra azienda ha brevettato una metodologia pensata per automatizzare e velocizzare le attività di selezione, migliorando l’intera gestione e integrando al meglio tutti i processi organizzativi e produttivi. Questo sistema digitale ad alta affidabilità assicura meritocrazia ed equità in tutte le sue fasi, nonché immodificabilità, inalterabilità e anonimizzazione dei dati. Oltre a garantire un notevole risparmio ecologico eliminando la carta, questa innovazione ha ottimizzato i tempi e la qualità del servizio.”

L’intervista a Pierluigi ci ha permesso di comprendere il valore e la complessità del ruolo di DGE. Grazie alla digitalizzazione e a strumenti avanzati, il settore dei concorsi pubblici sta diventando sempre più efficiente, garantendo trasparenza e accessibilità a tutti i candidati.

Concorsi categorie protette: garantiamo le pari opportunità

Pari opportunità per le categorie protette nei concorsi pubblici: un modello di inclusività

L’11 marzo, presso la Fiera di Roma, abbiamo gestito per ADM (Agenzia delle Dogane e dei Monopoli) il concorso per 74 Assistenti Categorie Protette, pronti ad accogliere 2.359 candidati in uno spazio totalmente agibile e strutturato per garantire pari opportunità a tutti.

L’accessibilità e l’inclusione sono fondamentali nei concorsi pubblici, specialmente in quelli per le categorie protette. L’organizzazione di selezioni in una sede ben attrezzata, anziché in remoto, è essenziale per assicurare un ambiente equo, accogliente e conforme alle esigenze di tutti i candidati.

In una sede adeguata, infatti, i candidati con disabilità possono contare su supporti specifici, assistenza qualificata immediata e condizioni ottimali che riducono il rischio di difficoltà tecniche o di isolamento. La presenza di personale esperto e di strumenti accessibili consente di affrontare eventuali necessità in tempo reale, garantendo un’esperienza di selezione più serena e senza ostacoli.

Un evento all’insegna dell’inclusione e dell’efficienza

Per raggiungere questo obiettivo, abbiamo predisposto un team dedicato di oltre 70 unità, composto da:

  • Tecnici specializzati per il supporto informatico e logistico.
  • Hostess per il riconoscimento dei candidati e il tutoraggio durante l’evento.
  • Interpreti LIS per facilitare la comunicazione con i partecipanti non udenti.
  • Addetti alla sorveglianza per garantire ordine e sicurezza durante la prova.

Accessibilità totale e supporto personalizzato 

Abbiamo strutturato l’evento in un ambiente che garantisse il massimo comfort e la piena accessibilità:

  • Un padiglione principale con 2.496 posti a sedere, pensato per accogliere tutti i candidati in un’unica area senza barriere.
  • Un padiglione di accoglienza per la registrazione e le informazioni.
  • Una nursery dedicata, a supporto di chi avesse necessità di assistenza familiare.
  • Una postazione Priority per rispondere alle esigenze specifiche dei candidati con disabilità particolare, garantendo un accesso agevolato e un supporto mirato.

Tecnologia inclusiva per una selezione equa

L’uso della tecnologia è stato centrale nel garantire un’esperienza equa e priva di ostacoli. I candidati hanno avuto a disposizione tablet configurati per le diverse esigenze, permettendo un accesso personalizzato alla prova e riducendo al minimo eventuali difficoltà tecniche.

Efficienza organizzativa: tempi ottimizzati e rispetto delle necessità individuali

L’evento è stato organizzato per garantire una gestione fluida e ottimizzata del tempo per ridurre al minimo il disagio dei partecipanti: in appena 180 minuti totali, dall’ingresso all’uscita dei candidati (identificazione, check-in, consegna tablet e check-out) e 60 minuti di prova, con un’estensione di 18 minuti aggiuntivi per chi ne aveva diritto.

Un impegno concreto per la parità di accesso

Questo evento rappresenta un esempio concreto di come un concorso pubblico possa essere organizzato per garantire pari opportunità, inclusività ed efficienza. L’impegno nel creare ambienti accoglienti e accessibili è fondamentale per promuovere selezioni sempre più rispettose della diversità e dei diritti di tutti i candidati.

Continueremo a lavorare per rendere i concorsi pubblici un modello di inclusione, dimostrando che accessibilità e innovazione possono andare di pari passo nel garantire un futuro più equo per tutti.