ITS Academy e il Decreto PA: nuove opportunità per i giovani diplomati

ITS Academy e il Decreto PA: nuove opportunità di lavoro per i giovani diplomati

Il tema della formazione tecnica superiore ha assunto, negli ultimi anni, un ruolo sempre più centrale nel panorama educativo e lavorativo. Gli ITS Academy, ovvero gli Istituti Tecnologici Superiori, rappresentano un ponte tra scuola e mondo del lavoro, offrendo percorsi formativi altamente specializzati e allineati alle esigenze delle imprese private e della pubblica amministrazione. Con l’introduzione del Decreto PA, il governo ha rafforzato ulteriormente queste istituzioni, offrendo ai diplomati ITS maggiori possibilità di inserimento professionale nella PA e nel settore privato. Il Ministro per la Pubblica Amministrazione, Paolo Zangrillo, a riguardo, ha dichiarato: “Il testo approvato dal Consiglio dei Ministri prevede misure necessarie e urgenti volte, da un lato, a rendere il settore pubblico più attrattivo per le giovani generazioni e, dall’altro, a garantire la funzionalità e l’efficienza delle pubbliche amministrazioni”. Ma vediamo cosa sono gli ITS Academy e le nuove opportunità che il decreto PA offre ai giovani diplomati che intraprendono questo percorso.

Cosa sono gli ITS Academy?

Gli ITS Academy sono istituti post-diploma di alta specializzazione tecnologica che forniscono competenze pratiche e teoriche nei settori strategici per l’economia del Paese. Questi percorsi formativi, della durata di due anni, sono sviluppati in collaborazione con aziende, enti pubblici e università, garantendo un’alta percentuale di occupabilità per i diplomati.

I settori principali in cui operano gli ITS Academy includono:

  • Meccanica e Automazione Industriale
  • Tecnologie dell’Informazione e della Comunicazione (ICT)
  • Efficienza energetica e sostenibilità
  • Mobilità sostenibile e logistica
  • Turismo e beni culturali
  • Nuove tecnologie per il Made in Italy

Grazie a una didattica basata su laboratori, stage in azienda e docenti provenienti dal mondo del lavoro, gli ITS Academy offrono un’alternativa concreta all’università per chi desidera entrare rapidamente nel mercato del lavoro con una formazione mirata.

Il Decreto PA e le nuove opportunità per i diplomati ITS

Con il Decreto PA, il governo ha introdotto una serie di misure volte a migliorare l’accesso dei giovani al mondo del lavoro, in particolare nella Pubblica Amministrazione. Una delle novità più rilevanti riguarda proprio gli ITS Academy, riconosciuti come percorsi formativi strategici per il futuro del Paese.

Le principali novità introdotte dal Decreto PA includono:

  • Facilitazioni per l’accesso ai concorsi pubblici: i diplomati ITS Academy potranno partecipare a specifici concorsi pubblici con requisiti semplificati, ampliando così le loro opportunità di impiego nella Pubblica Amministrazione.
  • Potenziamento delle borse di studio: grazie a nuovi finanziamenti, un numero maggiore di studenti potrà accedere agli ITS Academy senza barriere economiche.
  • Incentivi per le aziende che assumono diplomati ITS: il decreto prevede agevolazioni fiscali per le imprese che integrano nel proprio organico giovani formati in questi istituti.
  • Maggiore collaborazione tra ITS e PA: vengono incentivati stage e tirocini formativi presso enti pubblici, consentendo agli studenti di acquisire esperienza pratica direttamente nelle amministrazioni locali e centrali.

 

Come i giovani diplomati ITS trovano più facilmente lavoro

Secondo i dati del Ministero dell’Istruzione, oltre l’80% dei diplomati ITS trova lavoro entro un anno dalla conclusione del percorso formativo, spesso in settori ad alta richiesta di personale qualificato. L’introduzione del Decreto PA non solo rafforza questo modello di formazione, ma lo rende ancora più attrattivo per i giovani diplomati.

Per chi è alla ricerca di un’opportunità concreta nel mondo del lavoro senza dover intraprendere un lungo percorso universitario, gli ITS Academy rappresentano una scelta strategica. Con il supporto del Decreto PA, il loro ruolo diventa ancora più centrale nel ridurre il mismatch tra domanda e offerta di lavoro, contribuendo alla crescita economica del settore pubblico.

Grazie al Decreto PA, gli ITS Academy si affermano sempre più come una soluzione efficace per i giovani diplomati che desiderano entrare rapidamente nel mondo del lavoro con competenze specializzate. Le nuove misure favoriscono non solo l’inserimento dei giovani nella Pubblica Amministrazione, ma di assumere, come funzionari, i diplomati ITS, dandogli la possibilità nel frattempo di conseguire una laurea, attraverso progetti come “PA 110 e lode” che mirano a promuovere la formazione avanzata dei dipendenti pubblici, offrendo loro l’opportunità di accedere a corsi di laurea, master e percorsi di specializzazione a condizioni agevolate.

Nuovo Decreto PA: le dichiarazioni di Zangrillo

Nuovo Decreto PA: le dichiarazioni di Zangrillo e le novità della norma

Il Ministro per la Pubblica Amministrazione, Paolo Zangrillo, ha recentemente annunciato l’approvazione del nuovo decreto PA che introduce importanti riforme nel settore pubblico. Il provvedimento, approvato il 19 febbraio 2025, si concentra su tre aree chiave: reclutamento, organizzazione e funzionalità, con l’obiettivo di rendere la Pubblica Amministrazione più moderna, efficiente e attrattiva per le nuove generazioni.

Le dichiarazioni di Zangrillo

Secondo Zangrillo (leggi l’approfondimento sul sito istituzionale), il decreto rappresenta “una misura necessaria e urgente per garantire la funzionalità delle amministrazioni pubbliche e attrarre giovani talenti nel settore“. Il Ministro  ha sottolineato come queste riforme pongano al centro le persone, offrendo loro opportunità di crescita personale e professionale e contribuendo al miglioramento dell’efficienza organizzativa.

Le principali novità del Decreto PA

  1. Reclutamento di giovani talenti

Una delle misure più innovative del decreto riguarda l’apertura delle assunzioni per i diplomati degli Istituti Tecnologici Superiori (ITS Academy). Questi giovani potranno essere assunti a tempo determinato presso Regioni, Province, Città Metropolitane ed Enti locali. Durante il periodo di impiego, avranno la possibilità di proseguire gli studi universitari grazie al programma “PA 110 e lode” e ottenere una valutazione positiva per la loro esperienza lavorativa.

  1. Concorsi pubblici più efficienti

Per garantire una maggiore efficienza nei processi di selezione, il decreto prevede la centralizzazione dei concorsi pubblici per le Funzioni centrali. La loro organizzazione verrà affidata al Dipartimento della Funzione Pubblica tramite la Commissione RIPAM, con l’obiettivo di assumere personale altamente qualificato in modo più rapido ed efficace.

  1. Armonizzazione economica e miglioramenti organizzativi

Il provvedimento introduce anche misure per:

  • La progressiva armonizzazione dei trattamenti economici tra i diversi settori della Pubblica Amministrazione.
  • La riduzione dei tempi di pagamento da parte delle amministrazioni pubbliche.
  • L’adeguamento delle retribuzioni del personale impiegato all’estero.

Il nuovo Decreto PA 2025 segna un passo avanti verso una Pubblica Amministrazione più moderna e dinamica. Le misure adottate non solo migliorano l’efficienza degli enti pubblici, ma offrono anche nuove opportunità ai giovani, incentivando il loro ingresso nel settore. Secondo Zangrillo, “questa riforma rappresenta un investimento sul futuro del Paese“, ponendo le basi per una PA più vicina ai cittadini e alle imprese.

Scarica qui il decreto PA 2025.

 

Decreto PA taglia idonei: stop alla norma per i concorsi 2025

La recente sospensione della “norma taglia idonei” rappresenta una importante novità nel settore dei concorsi pubblici. Questa decisione, formalizzata nel Decreto PA 2025 approvato dal Consiglio dei Ministri il 19 febbraio 2025, mira a rendere più efficiente il processo di reclutamento nella Pubblica Amministrazione, rispondendo alle esigenze di turnover e valorizzando un maggior numero di candidati idonei.

Cos’è la “norma taglia idonei”?

Introdotta nel 2023, la “norma taglia idonei” limitava il numero di candidati considerati idonei oltre i vincitori nei concorsi pubblici. Inizialmente fissata al 20%, questa soglia è stata successivamente elevata al 25% dei posti messi a concorso.

Ad esempio, in un concorso per 100 posti, solo 25 candidati oltre i vincitori potevano essere inclusi nella graduatoria come idonei. Questa misura aveva l’obiettivo di contenere le graduatorie e accelerare le assunzioni, ma ha sollevato critiche per la sua rigidità e per le limitate opportunità offerte ai partecipanti.

La sospensione della norma

Con il Decreto PA 2025, il governo ha deciso di sospendere questa limitazione per le graduatorie approvate nel 2024 e per i concorsi banditi nel 2025. Ciò significa che, in questo periodo, non si applicherà il limite del 25% per gli idonei, permettendo alle amministrazioni di attingere più liberamente dalle graduatorie per coprire le posizioni vacanti.

Questa sospensione è stata accolta positivamente da diversi esponenti istituzionali. Il presidente dell’Anci e sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi, ha dichiarato:

“Un ottimo risultato per gli Enti locali impegnati nello svolgimento dei concorsi e soggetti a una significativa mobilità del personale: grazie a questa norma possono ridurre i costi dei concorsi attingendo pienamente dalle graduatorie.”

Cosa accadrà per i concorsi pubblici 2025

La sospensione della “norma taglia idonei” avrà diverse ripercussioni positive:

  • Maggiore flessibilità nelle assunzioni: Le amministrazioni potranno coprire più rapidamente le posizioni vacanti, riducendo la necessità di bandire nuovi concorsi e ottimizzando le risorse disponibili.
  • Valorizzazione dei candidati: Un numero maggiore di partecipanti ai concorsi avrà l’opportunità di essere assunto, riconoscendo l’impegno e la preparazione di chi ha superato le prove selettive.
  • Riduzione dei costi: Utilizzando le graduatorie esistenti, si diminuiranno i costi associati all’organizzazione di nuovi concorsi, rendendo il processo più economico ed efficiente.

Questa misura temporanea rappresenta un passo importante verso una PA più dinamica e meritocratica, dando possibilità nel 2025 ai concorsisti di avere molte più chance di lavorare nella pubblica amministrazione.

Syllabus: la piattaforma per le competenze digitali della Pubblica Amministrazione

Syllabus: la piattaforma per le competenze digitali della Pubblica Amministrazione

La digitalizzazione è al centro della trasformazione della Pubblica Amministrazione (PA) italiana, e una delle iniziative più innovative in questo ambito è la piattaforma Syllabus, progettata per supportare i dipendenti pubblici nel migliorare le proprie competenze digitali. Questo strumento, promosso dal Dipartimento della Funzione Pubblica, rappresenta una componente importante del progetto “RiFormazione PA”, mirato a rendere il personale pubblico più preparato ad affrontare le sfide della modernizzazione.

Che cos’è la piattaforma Syllabus?

Syllabus è una piattaforma digitale dedicata alla valutazione e al miglioramento delle competenze digitali dei dipendenti della Pubblica Amministrazione. Basata sul quadro europeo delle competenze digitali per i cittadini (DigComp 2.1), il suo obiettivo è uniformare e accrescere le competenze digitali del personale, in linea con le necessità di una PA sempre più orientata ai servizi online e alle tecnologie avanzate.
La piattaforma non è solo un luogo di formazione, ma un vero e proprio strumento strategico per monitorare le capacità digitali dei lavoratori pubblici e offrire percorsi di apprendimento personalizzati totalmente gratuiti.

Come funziona il Syllabus?

L’esperienza sulla piattaforma inizia con un test iniziale che permette ai dipendenti di valutare le proprie competenze digitali ed accedere a moduli formativi di cinque aree principali:

• Alfabetizzazione digitale
• Comunicazione e collaborazione
• Creazione di contenuti digitali
• Sicurezza informatica
• Problem solving digitale

In base ai risultati, il sistema genera un piano formativo personalizzato, che propone corsi, materiali e risorse pensate per colmare eventuali lacune. La formazione è erogata in modalità online, offrendo flessibilità ai partecipanti, che possono apprendere secondo i propri ritmi e necessità. Infine, la piattaforma consente di monitorare i progressi individuali, contribuendo a una pianificazione strategica della formazione a livello di amministrazione.

Chi gestisce Syllabus?

La piattaforma Syllabus è gestita dal Dipartimento della Funzione Pubblica, in collaborazione con enti formativi e partner tecnici che forniscono i contenuti e le risorse necessarie. La gestione avviene a livello centrale, ma ogni amministrazione pubblica può partecipare attivamente al progetto, integrando l’uso della piattaforma nella propria strategia formativa interna.
Grazie a questa gestione centralizzata, Syllabus garantisce standard uniformi e una qualità elevata dei contenuti, allineati alle migliori pratiche europee e alle esigenze specifiche della PA italiana.

A cosa serve il Syllabus delle competenze digitali?

L’obiettivo principale di Syllabus è rendere la Pubblica Amministrazione più efficiente e moderna, garantendo che tutti i dipendenti pubblici abbiano le competenze digitali necessarie per utilizzare al meglio le tecnologie disponibili. In particolare, la piattaforma serve a:

  • ridurre il divario digitale: aiuta i dipendenti a colmare le lacune nelle competenze digitali, promuovendo una maggiore inclusività;
  • migliorare i servizi pubblici: dipendenti più competenti possono utilizzare strumenti digitali per offrire servizi più rapidi, accessibili ed efficaci ai cittadini;
  • supportare la transizione digitale: contribuisce alla realizzazione degli obiettivi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), che include tra le sue priorità la digitalizzazione della PA.

Syllabus non è solo una piattaforma di apprendimento, ma un motore per il cambiamento culturale nella PA, incoraggiando un approccio più consapevole e innovativo alla tecnologia.

In un mondo sempre più digitale, strumenti come Syllabus rappresentano una risorsa fondamentale per accompagnare la Pubblica Amministrazione verso un futuro più connesso e sostenibile.

Attestati e certificazioni delle competenze digitali acquisite?

I dipendenti pubblici che completano i corsi sulla piattaforma Syllabus ricevono un attestato che serve sia a documentare le competenze acquisite sia come prova del percorso formativo completato.

Attestati e valore formativo

Gli attestati rilasciati dalla piattaforma validano le competenze digitali acquisite, sono infatti utili per dimostrare il livello di competenza raggiunto rispetto agli standard definiti dal quadro europeo DigComp 2.1.
Supportano la crescita professionale, e anche se non garantiscono automaticamente un avanzamento di carriera, possono essere un elemento utile per arricchire il proprio curriculum professionale all’interno della Pubblica Amministrazione.

Utilizzo per avanzamenti di carriera

La partecipazione ai percorsi formativi di Syllabus può avere un impatto indiretto sulla carriera, a seconda delle politiche di ciascun ente. In alcune amministrazioni, infatti, la dimostrazione di competenze digitali può essere un criterio per accedere a determinate posizioni o incarichi. Inoltre, le amministrazioni possono utilizzare i dati di Syllabus per pianificare percorsi di crescita individuali o collettivi, premiando chi dimostra impegno e competenze. In alcuni casi, le competenze digitali certificate potrebbero diventare un prerequisito per partecipare a concorsi interni o per accedere a determinati ruoli legati alla trasformazione digitale.

Valore strategico ai fini di un eventuale progressione verticale

Anche se il badge di Syllabus non equivale a un titolo accademico o una certificazione professionale riconosciuta esternamente, rappresenta un importante strumento per i dipendenti pubblici, sia a livello individuale che per migliorare l’efficienza della PA.
Il valore dell’attestato dipenderà anche da come le singole amministrazioni integrano questi percorsi formativi nei loro piani di gestione del personale e nelle politiche di carriera.

La piattaforma SIISL: per nuovo mercato del lavoro

Piattaforma SIISL: da oggi nasce un nuovo mercato del lavoro

La piattaforma SIISL (Sistema Informativo per l’Inclusione Sociale e Lavorativa) dal 18 dicembre 2024 è attiva per il pubblico, segnando un passo avanti nell’ambito delle politiche per l’occupazione e l’inclusione sociale in Italia. Questo strumento del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali rappresenta una nuova risorsa per l’incontro tra cittadini e imprese, con l’obiettivo di semplificare l’incontro tra domanda e offerta di lavoro. Vediamo insieme il funzionamento del nuovo strumento della piattaforma SIISL.

Accesso per i cittadini

Tutti i cittadini possono registrarsi sulla piattaforma SIISL. Una volta iscritti, sarà possibile caricare il proprio curriculum vitae ed esplorare un ampio catalogo di offerte di lavoro e percorsi formativi.

La piattaforma SIISL è pensata per promuovere l’attivazione nel mercato del lavoro, offrendo a più di 25 milioni potenziali di utenti opportunità di crescita professionale e strumenti personalizzati per migliorare le proprie competenze.
L’accesso andrà effettuato con le proprie credenziali Spid o Carta d’identità elettronica sull’apposito sito del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali. Una volta effettuato il login si potrà caricare il proprio curriculum vitae per far conoscere al sistema le proprie esperienze lavorative e di studio e utilizzarle per ottimizzare la ricerca di lavoro. Inoltre, per agevolare l’algoritmo nel cercare le soluzioni più idonee, si potranno anche indicare anche i propri campi di interesse.

Funzionalità per le imprese

Anche le imprese avranno la possibilità di beneficiare della piattaforma SIISL. Dal 18 dicembre, le aziende infatti potranno pubblicare le loro offerte di lavoro e cercare candidati adatti alle loro esigenze direttamente nel database di CV.

Questo nuovo strumento mira a semplificare i processi di selezione e a favorire l’assunzione di candidati qualificati, contribuendo al rilancio del mercato del lavoro.
Il tutto sarà semplificato dall’impiego dell’intelligenza artificiale, che creerà un matching tra domande e offerte di lavoro caricate sulla piattaforma, rendendo tutto il processo più rapido e preciso.

L’impatto sul mercato del lavoro della piattaforma SIISL

La piattaforma SIISL rappresenta una svolta nelle politiche per l’occupazione in Italia. Con un approccio innovativo e inclusivo, il sistema mira a:

  • Ridurre la disoccupazione, favorendo l’accesso al lavoro per le fasce più vulnerabili della popolazione.
  • Incentivare le imprese a partecipare attivamente alla creazione di un mercato del lavoro più dinamico.
  • Promuovere l’inclusione sociale attraverso percorsi formativi mirati.

Con l’apertura della Piattaforma SIISL, l’Italia segna un progresso significativo verso un mercato del lavoro più connesso, dinamico e accessibile. Finora utilizzata principalmente per chi beneficiava dell’assegno di inclusione o del supporto formazione e lavoro, la piattaforma ha già supportato oltre 40.000 persone, favorendo nuove opportunità di crescita e inclusione. Ma le novità non sono finite qui. Per il 2025 sono previsti due ulteriori aggiornamenti:

  • SIISL diventa un’app per smartphone
  • L’accesso diretto dei centri per l’impiego al portale per supportare la compilazione dei CV e dei Patti di attivazione digitale

Se hai i requisiti richiesti, registrati oggi stesso alla piattaforma SIISL e inizia a sfruttare le nuove opportunità!

Intelligenza artificiale nella PA come cambia il lavoro

Come l’Intelligenza Artificiale sta rivoluzionando il mondo del lavoro nella Pubblica Amministrazione

L’intelligenza artificiale (IA) sta trasformando profondamente il modo in cui lavoriamo e interagiamo con i servizi pubblici. Per la Pubblica Amministrazione questa innovazione rappresenta un’opportunità senza precedenti per migliorare efficienza, trasparenza e qualità dei servizi. Dalla gestione dei documenti all’analisi dei dati, l’IA offre soluzioni innovative per rispondere alle sfide di un mondo sempre più digitale e complesso.

Automazione e ottimizzazione dei processi

Una delle applicazioni più immediate dell’IA nella PA è l’automazione di attività ripetitive e amministrative. Questo consente ai dipendenti di concentrarsi su compiti strategici e di maggiore valore aggiunto.

Tra le innovazioni più diffuse troviamo:
Chatbot intelligenti: utilizzati per fornire risposte rapide ai cittadini, risolvendo dubbi comuni o guidandoli attraverso procedure complesse, come la richiesta di certificati o l’accesso a bonus.
Elaborazione automatica dei documenti: grazie al machine learning, è possibile analizzare grandi quantità di dati e documenti in tempi record, riducendo gli errori umani e accelerando i processi.
Automazione dei pagamenti: l’IA può gestire processi come il calcolo delle imposte o l’erogazione di rimborsi, migliorando la precisione e l’efficienza.

Inoltre, tra le applicazioni più potenti dell’IA troviamo l’analisi predittiva, la quale, grazie alla capacità di analizzare enormi quantità di dati, aiuta le amministrazioni a prendere decisioni più informate e strategiche.

L’esposizione dei dipendenti pubblici all’IA

Secondo un’analisi basata sui dati del Conto Annuale RGS-MEF, circa il 57% dei dipendenti pubblici italiani è altamente esposto all’IA, equivalente a 1,85 milioni di persone. Tuttavia, questa esposizione non è necessariamente negativa.
L’ 80% dei lavoratori altamente esposti potrà beneficiare di una sinergia tra le proprie competenze e le capacità offerte dall’IA. Questa integrazione potrebbe migliorare l’efficienza, ridurre i carichi di lavoro ripetitivi e consentire una maggiore concentrazione su attività di valore aggiunto. Il 12% dei lavoratori si trova invece in situazioni di scarsa sinergia, con un rischio concreto di essere sostituiti dalla tecnologia.

I settori più interessati includono:
Dirigenti scolastici e docenti: beneficiari di strumenti avanzati per la gestione e l’insegnamento.
Profili tecnico-scientifici: come ricercatori, tecnologi e specialisti della sanità.
Professionisti legali: avvocati e magistrati possono sfruttare l’IA per analisi rapide e precise.

Complementarità o sostituzione?

La chiave di questa trasformazione risiede nella complementarità. L’IA, utilizzata in modo consapevole, non deve sostituire l’attività umana, ma potenziarla. Tuttavia, il rischio di automation bias (eccessivo affidamento sulla tecnologia) è reale e potrebbe compromettere i risultati, soprattutto in ruoli di leadership e responsabilità. I dipendenti pubblici necessitano pertanto di nuove competenze digitali per collaborare efficacemente con le tecnologie emergenti. Per evitare il rischio di obsolescenza professionale, è essenziale investire in programmi di reskilling e upskilling. Questi processi consentiranno ai lavoratori di acquisire competenze adeguate ad affrontare le sfide poste dall’IA e per sfruttarne appieno le potenzialità.

In questo contesto, piattaforme come Syllabus giocano un ruolo cruciale. Syllabus è un progetto che permette ai dipendenti pubblici di valutare e migliorare le proprie competenze digitali attraverso percorsi formativi personalizzati. Questo tipo di formazione non solo prepara il personale alle sfide tecnologiche, ma aiuta anche a costruire una cultura dell’innovazione all’interno delle amministrazioni.

Etica e responsabilità nell’uso dell’IA nella Pubblica Amministrazione 

Sebbene l’IA offra enormi vantaggi, è essenziale affrontare questioni etiche come la privacy, la trasparenza e il controllo umano. Le amministrazioni devono garantire che le decisioni prese dagli algoritmi siano comprensibili, giuste e prive di pregiudizi. 
 
L’intelligenza artificiale non sostituisce, quindi, l’interazione umana, ma la potenzia. Unendo la capacità analitica delle macchine alla creatività e all’empatia delle persone, la Pubblica Amministrazione può diventare più moderna, efficace e vicina ai cittadini. L’adozione dell’IA è una sfida complessa ma necessaria, e rappresenta un passo fondamentale per costruire una PA che sia davvero al servizio del futuro. 
La strada è tracciata ma richiede visione, competenza e un approccio consapevole. La domanda ora è: siamo pronti a cogliere questa opportunità?