Recrytera al Salon des Maires di Parigi: tre giorni di innovazione e confronto con la PA francese

Si è conclusa la nostra partecipazione al Salon des Maires et des Collectivités Locales di Parigi, uno degli eventi più importanti dedicati alle amministrazioni locali in Europa. Tre giornate intense, dal 18 al 20 novembre 2025, che ci hanno permesso di portare la nostra esperienza e la nostra visione di digitalizzazione della Pubblica Amministrazione oltre confine.

Un’opportunità per condividere la nostra best practice

Essere presenti al Salon des Maires è stato per noi molto più di una semplice partecipazione a una fiera. È stata l’occasione per far conoscere la best practice di Recrytera e dimostrare come la nostra soluzione possa supportare concretamente la modernizzazione delle istituzioni pubbliche, non solo in Italia ma anche a livello europeo.

Sin dal primo giorno, abbiamo avuto il piacere di far scoprire la nostra piattaforma a diversi esponenti delle Pubbliche Amministrazioni e dei Ministeri francesi. Mostrare da vicino come funziona ci ha permesso di mettere in evidenza ciò che la rende davvero unica: una tecnologia trainante, pensata per rendere più efficienti i processi, migliorare i servizi ai cittadini e costruire una PA moderna, agile e orientata al futuro.

Incontri, confronti e nuove prospettive

Durante i tre giorni di evento, abbiamo avuto il privilegio di incontrare esponenti di rilievo della PA francese. Ogni conversazione è stata un’opportunità preziosa per ascoltare le loro esigenze, confrontarci sulle sfide attuali della digitalizzazione e comprendere quanto questo tema sia centrale anche in Francia.

Il confronto è stato ricco e stimolante. Abbiamo potuto constatare direttamente come la trasformazione digitale sia una priorità condivisa da entrambi i Paesi, con sfide simili e la stessa volontà di costruire istituzioni più efficienti e vicine ai cittadini.

La nostra soluzione ha suscitato grande interesse proprio per la sua capacità di accompagnare le PA in un percorso di trasformazione concreto e misurabile, supportando la digitalizzazione dei Paesi attraverso strumenti innovativi e processi ottimizzati.

Un bilancio più che positivo

Rientriamo da Parigi con nuove prospettive, relazioni preziose e la consapevolezza rinnovata del valore del nostro lavoro. Questa esperienza ha confermato il potenziale del nostro modello di innovazione e l’importanza di continuare a investire in soluzioni che possano fare davvero la differenza nella vita quotidiana delle amministrazioni e dei cittadini.

Un grazie sincero va a tutti coloro che sono passati a trovarci al nostro stand (Padiglione 4 – Stand B68), a chi ha condiviso con noi idee, domande e visioni. Questi scambi sono linfa vitale per continuare a crescere e migliorare.

Il Salon des Maires ci ha dimostrato ancora una volta che la modernizzazione della Pubblica Amministrazione non è solo una necessità tecnologica, ma una sfida culturale e organizzativa che richiede visione, competenza e gli strumenti giusti.

E noi siamo pronti a fare la nostra parte, in Italia come in Europa.

Vuoi scoprire come Recrytera può supportare la digitalizzazione della tua amministrazione? Contattaci per saperne di più.

Recrytera Zelica Group - Anci 2025

I Comuni al centro del cambiamento: il nostro racconto da ANCI 2025

Tre giorni intensi, ricchi di confronto e visione. ANCI 2025 si è confermata ancora una volta un’occasione unica per incontrare da vicino chi ogni giorno governa i territori, ascoltare le sfide reali dei Comuni italiani e costruire insieme nuove opportunità di sviluppo.

Recrytera ha partecipato alla 42ª Assemblea Annuale ANCI all’interno di Zelica Group, con l’obiettivo di portare competenze, soluzioni e nuove prospettive per rafforzare le Pubbliche Amministrazioni locali.

I Comuni: il motore silenzioso del Paese

Se c’è un messaggio che ANCI 2025 ci restituisce con forza è questo: i Comuni sono il vero motore del cambiamento.
Sono il primo luogo in cui le politiche pubbliche diventano servizi, dove l’innovazione non è teoria ma impatto concreto sulla vita dei cittadini.

Eppure, perché questa trasformazione sia possibile, serve molto più della sola tecnologia: servono persone competenti, motivate, capaci di leggere i bisogni dei territori e tradurli in progettualità. Servono amministrazioni locali solide, in grado di attrarre talenti, promuovere formazione continua e guidare il cambiamento digitale in modo sostenibile.

Ascolto, confronto, relazioni: cosa abbiamo portato a casa da ANCI 2025

Il nostro stand è stato per tre giorni un punto di incontro vivo: sindaci, funzionari, amministratori e professionisti della PA locale si sono fermati a dialogare, scambiare idee e condividere esperienze.

Abbiamo ascoltato le necessità di chi opera in prima linea, dalle difficoltà nel reperire competenze qualificate alla crescente urgenza di supporto nella gestione dei processi di digitalizzazione.
In ogni conversazione si è rinnovata una convinzione profonda: dietro ogni innovazione ci sono le persone.
Il cambiamento non nasce dai software né dagli adempimenti, ma da competenze, visione e responsabilità condivisa.

Il nostro impegno: essere al fianco delle amministrazioni

Per noi di Recrytera, essere presenti ad ANCI 2025 significa ribadire una missione chiara: aiutare le amministrazioni a valorizzare il capitale umano, favorire la crescita delle competenze e mettere le persone giuste nei ruoli chiave.

All’interno di Zelica Group portiamo un approccio integrato che combina

  • ricerca e selezione specializzata per la PA,

  • formazione e sviluppo delle competenze,

  • soluzioni per la gestione dei talenti,

  • e un accompagnamento continuo nei percorsi di trasformazione organizzativa e digitale.

Crediamo in una PA locale capace, moderna e attrattiva: una PA che non subisce il cambiamento, ma lo guida.

Guardando avanti

ANCI 2025 è stato un momento prezioso di ascolto e confronto, che ci ricorda perché facciamo questo lavoro: il bene comune si costruisce insieme, giorno dopo giorno, attraverso le scelte e l’impegno delle persone.

A tutti coloro che sono passati al nostro stand, grazie.
Ogni conversazione ci ha arricchito e ha rafforzato la nostra volontà di continuare a supportare i Comuni italiani nel loro percorso di crescita.

Il futuro delle comunità parte da qui, dalle persone, dalle competenze, dalla volontà condivisa di costruire un Paese più forte e digitale.
E noi continueremo a esserci.

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Recrytera premiata ai Asia Association of Test Publishers (A-ATP) Awards: un riconoscimento internazionale per l’innovazione nell’assessment

Siamo lieti di annunciare che Recrytera, insieme al partner ATA Online, è stata insignita del premio “Asia Regional Implementation of the Year” nell’ambito dei prestigiosi Association of Test Publishers – divisione Asia, A-ATP.
Questo riconoscimento testimonia non solo la qualità della nostra soluzione tecnologica, ma anche la capacità di operare su scala internazionale nella regione Asia-Pacifico.

Il contesto dell’evento

L’A-ATP è la divisione regionale dell’ATP dedicata all’area Asia-Pacifico: il suo scopo è favorire lo sviluppo di pratiche di assessment, test publishing e delivery, che siano allineate alle esigenze locali ma con standard internazionali. 
La conferenza annuale dell’A-ATP — che nel 2025 si è tenuta a Hong Kong dal 2 al 4 novembre — rappresenta un momento di primo piano per professionisti dell’istruzione, della certificazione, del testing e dell’assessment digitale in Asia.
Durante la cerimonia, sono stati assegnati premi a progetti che si distinguono per innovazione, impatto operativo, qualità delle soluzioni e portata regionale.

Perché questo premio è così significativo

Ricevere il premio “Asia Regional Implementation of the Year” significa che il progetto svolto ha avuto un impatto misurabile, è stato realizzato su scala regionale e con un alto grado di innovazione. In particolare:

  • Ha dimostrato che la nostra piattaforma di assessment adattivo non è solo teorica, ma è stata implementata con successo in diversi Paesi dell’area Asia-Pacifico.

  • Ha mostrato come la tecnologia possa essere scalata e adattata a contesti culturali e normativi differenti, rispettando best practice locali ed internazionali.

  • Ha valorizzato la nostra competenza nel combinare know-how tecnico, psicometrico e operativo in un ambiente globale.

In un mercato che evolve rapidamente verso l’assessment digitale, l’adaptive testing, l’integrazione fra apprendimento e valutazione, questo riconoscimento rafforza la reputazione di eccellenza della nostra azienda nel settore.

Cosa significa per Recrytera

Questo premio rappresenta per noi diversi traguardi:

  • Conferma della leadership: siamo riconosciuti come player internazionale, capaci non solo di progettare ma anche di realizzare concretamente soluzioni di assessment adattivo e digitalizzato su scala regionale.

  • Stimolo per il futuro: l’Asia-Pacifico è un’area in rapida espansione per l’assessment, la formazione e la certificazione digitale. Questo riconoscimento ci pone in una posizione privilegiata per continuare a innovare e crescere.

  • Valorizzazione del partner-ecosistema: la collaborazione con ATA Online è stata centrale; il premio riconosce anche questa sinergia, che ha permesso di affrontare complessità operative e tecniche.

  • Apertura verso nuovi mercati: grazie a questo riconoscimento possiamo raccontare con maggiore credibilità le nostre esperienze e competenze in contesti internazionali, facilitando l’ingresso in nuovi Paesi/regioni.

Quali sono gli elementi chiave del progetto premiato

Senza entrare nei dettagli riservati, possiamo evidenziare alcuni fattori che hanno contribuito al successo del progetto:

  • Implementazione di assessment adattivo (adaptive testing) che consente di personalizzare il percorso del test in base alle performance dei candidati, migliorando l’efficienza e la precisione della misurazione.

  • Deploy su più Paesi asiatici, con gestione di requisiti locali (lingua, normativa, infrastruttura) senza compromettere la coerenza del framework tecnologico.

  • Soluzioni scalabili e sicure, capaci di operare in ambienti culturalmente diversi e con aspettative di standard elevati.

  • Focus sull’innovazione: la proposta non era semplicemente “digitale” ma ha integrato componenti che rendono l’assessment più moderno, flessibile e adattato alle esigenze dei test taker e delle organizzazioni.

Guardando avanti: i prossimi passi

Il riconoscimento dell’A-ATP ci motiva a proseguire lungo queste linee:

  • Estendere ulteriormente le funzionalità di assessment adattivo, magari integrando modelli più avanzati di analytics o elementi di intelligenza artificiale (dove consentito) per migliorare la personalizzazione e il feedback.

  • Ampliare la presenza geografica in altri Paesi dell’Asia-Pacifico, e rafforzare la localizzazione delle soluzioni: lingua, cultura, normative.

  • Consolidare la partnership con ATA Online e altri attori regionali per costruire un ecosistema integrato di assessment, formazione e certificazione.

  • Comunicare i risultati: mostrare case‐study, metriche di efficacia, storie di successo dei clienti, per rafforzare la nostra posizione sul mercato.

Un ringraziamento speciale a tutto il team di Recrytera e al partner ATA Online per l’impegno, la visione e la qualità del lavoro svolto. Questo premio è un risultato condiviso, che valorizza il nostro approccio centrato sul cliente, l’innovazione tecnologica e l’operatività internazionale.

In un panorama dell’assessment sempre più digitale, globale e competitivo, essere riconosciuti da un’organizzazione come l’A-ATP è un segnale forte: conferma che stiamo andando nella direzione giusta, con una proposta che unisce tecnologia, psicometria e implementazione internazionale.
Siamo entusiasti del futuro e determinati a continuare a innovare per i nostri clienti.

Forum Sanità 2025 innovazione

FORUM Sanità 2025: innovazione e connessione per il futuro del sistema salute

Dal 22 al 23 ottobre 2025, lo Zest Hub di Roma Termini ospita il FORUM Sanità 2025, l’evento promosso da FPA – Digital360 dedicato al confronto tra istituzioni, imprese e professionisti del settore sanitario.

Questa edizione si concentra su come innovazione digitale, prevenzione e integrazione dei servizi possano trasformare il sistema salute, rendendolo più vicino ai cittadini e capace di affrontare le sfide della sostenibilità.

 

Una sanità in trasformazione

Il contesto attuale è caratterizzato da grandi cambiamenti demografici, sociali e tecnologici.

L’invecchiamento della popolazione, l’aumento delle cronicità e la rivoluzione digitale impongono una revisione dei modelli di cura e di organizzazione.

In questo scenario, il FORUM Sanità 2025 rappresenta un punto d’incontro tra policy maker, dirigenti sanitari, enti locali e innovatori per costruire una visione condivisa del futuro della salute pubblica.

 

Le tre parole chiave del FORUM Sanità 2025

Prevenire: promuovere la salute e la longevità

L’obiettivo è spostare l’attenzione dalla cura alla prevenzione, investendo in stili di vita sani, medicina territoriale e politiche di promozione della salute.

La “longevity economy” è al centro delle discussioni, come nuova frontiera per un sistema sanitario sostenibile e inclusivo.

 

Connettere: integrare sanità e territorio

Una delle sfide cruciali è creare una rete integrata tra ospedali, servizi territoriali, istituzioni e cittadini.

La parola “connessione” racchiude il valore della collaborazione tra pubblico e privato, tra sanità e welfare, e tra discipline diverse.

 

Innovare: digitalizzazione e intelligenza artificiale

L’innovazione è la chiave del cambiamento: tecnologie digitali, dati e intelligenza artificiale stanno ridefinendo il sistema salute.

Durante il Forum si discuterà di come utilizzare queste risorse per migliorare i processi decisionali, la qualità delle cure e la gestione delle strutture sanitarie.

 

Un programma ricco di incontri e best practice

Le due giornate saranno scandite da conferenze plenarie, tavole rotonde e laboratori tematici, che offriranno uno sguardo concreto sulle sfide e le opportunità del settore.

Tra i temi in agenda:

  • Sanità digitale e uso dei dati nelle politiche pubbliche;
  • Prevenzione e promozione della salute come strumenti di sostenibilità;
  • Governance integrata dei servizi sanitari e sociali;
  • Intelligenza artificiale e innovazione tecnologica nei processi clinici e amministrativi;
  • I ruoli e le competenze per la sanità del domani.

 

Un laboratorio permanente di idee e soluzioni

Nel corso degli anni, FORUM Sanità è diventato un osservatorio privilegiato sul cambiamento del sistema sanitario italiano.

L’edizione 2025 conferma questa vocazione, proponendo un approccio basato su collaborazione interistituzionale, uso consapevole dei dati e centralità della persona nei modelli di cura.

L’obiettivo è creare una sanità capace di anticipare i bisogni, valorizzare le competenze e garantire equità e accessibilità ai servizi.

Il FORUM Sanità 2025 non è solo un evento, ma un luogo di confronto e co-progettazione tra chi immagina e costruisce il futuro del sistema salute.

Le tre direttrici – Prevenire, Connettere, Innovare – sintetizzano la visione di una sanità moderna: tecnologica ma umana, efficiente ma inclusiva, digitale ma vicina alle persone.

Female Architect In Office Working On Drawings For Renewable Energy Project With Model Wind Turbine

Intervista a Lara – contest manager di Recrytera: dietro le quinte dei concorsi pubblici

In un contesto in cui l’organizzazione dei concorsi pubblici riveste un’importanza strategica, il ruolo del Contest Manager è cruciale per garantirne la regolarità e l’efficacia. In questa intervista esclusiva a Lara, contest manager di Recrytera, esploreremo le responsabilità e le dinamiche di questa figura professionale. Lara ci offrirà una prospettiva privilegiata sul processo concorsuale, dall’ideazione alla sua conclusione.

1. Sappiamo che la figura del contest manager è cruciale nell’organizzazione e gestione dei concorsi pubblici. Potresti descriverci nel dettaglio quali sono le principali responsabilità e come il tuo lavoro si inserisce nel più ampio processo concorsuale, dall’ideazione fino alla conclusione?

Il contest manager è il professionista incaricato di ideare, pianificare, coordinare e supervisionare tutte le fasi di un concorso pubblico, nel rispetto della normativa vigente (es. D.Lgs. 165/2001, Codice dei contratti pubblici, Codice dell’amministrazione digitale, ecc.) e degli obiettivi dell’amministrazione. Non si limita ad “eseguire” la procedura: lavora a stretto contatto con dirigenti, uffici legali, commissioni e fornitori, ed è il punto di riferimento interno ed esterno per l’intero iter concorsuale.

È importante rimanere accanto all’Amministrazione supportandola nella corretta interpretazione della normativa sempre in evoluzione per integrare le esigenze del cliente con il fabbisogno e la corretta modalità di espletamento dell’intera procedura di selezione.

Le principali responsabilità del Contest Manager posso riassumerle in alcuni punti:

1) Analisi del fabbisogno e progettazione del bando

Collabora con gli uffici HR e la dirigenza per definire i profili da reclutare, in base alla dotazione organica e al piano dei fabbisogni. Redige o coordina la stesura del bando di concorso, curando: requisiti d’accesso, modalità di selezione (prove, titoli, punteggi), criteri di valutazione, adempimenti legali e trasparenza amministrativa. Assicura che il bando sia pubblicato correttamente su portali ufficiali (INPA, Gazzetta Ufficiale, sito dell’ente, ecc.).

2) Supporto e segreteria della Commissione esaminatrice: Organizza le sedute e fornisce supporto tecnico-amministrativo alla Commissione. Cura la verbalizzazione delle operazioni, la riservatezza degli atti, la corretta applicazione dei criteri valutativi, interviene (senza influenzare il merito) per garantire correttezza procedurale e rispetto dei tempi.

3) Gestione della trasparenza, degli atti e dei ricorsi. Cura la pubblicazione degli atti (graduatorie, verbali, punteggi). Gestisce eventuali accessi agli atti e istanze dei candidati. Coordina con l’ufficio legale la gestione dei ricorsi amministrativi o contenziosi. Assicura il rispetto della normativa su privacy (GDPR) e anticorruzione (L. 190/2012).

4) Conclusione e inserimento del personale: Supervisiona l’approvazione della graduatoria definitiva. Coordina la comunicazione con i vincitori e l’avvio delle assunzioni. Supporta gli uffici nell’inserimento del personale in pianta organica e nella stipula dei contratti.

2. Il panorama dei concorsi pubblici è in continua evoluzione, spesso con l’introduzione di nuove normative o metodologie. Quali sono le sfide più significative che affronti quotidianamente nel tuo ruolo e come vedi l’attuale direzione di cambiamento nel mondo dei concorsi pubblici, anche alla luce delle recenti riforme?

Come Responsabile della gestione e organizzazione dei concorsi pubblici in Italia, mi trovo ad affrontare quotidianamente una serie di sfide complesse e stratificate, che riflettono l’evoluzione normativa, tecnologica e sociale del settore pubblico. Di seguito elenco le principali difficoltà e fornisco un’analisi dell’attuale direzione di cambiamento, anche alla luce delle recenti riforme.

Le riforme degli ultimi anni (es. PNRR, riforma della PA) hanno introdotto nuove modalità di reclutamento, come le procedure semplificate, digitalizzate e più rapide. Adeguarsi rapidamente a questi cambiamenti richiede un aggiornamento continuo di procedure, regolamenti interni e prassi operative. Le normative sono spesso complesse, con margini interpretativi che rendono difficile l’applicazione uniforme tra enti. L’abbandono delle prove scritte tradizionali (a tema, a mano) in favore di quiz a risposta multipla e prove digitali consente di bandire più concorsi all’anno ed è importante essere presenti e fare la buona consulenza per ottenere risultati non solo quantitativi ma qualitativi.

Le selezioni infatti sono sempre più orientate a testare competenze pratiche e attitudinali, oltre alle conoscenze teoriche.

Il mio compito è quello di integrare le nuove metodologie con le esigenze espresse dagli Enti in un’ottica di efficienza, trasparenza ed equità.

3. Oggi si parla molto di un cambiamento di paradigma nella Pubblica Amministrazione, che non cerca più solo competenze tecniche, ma anche un set di soft skills. Dal tuo punto di osservazione, quali sono le soft skills che ritieni indispensabili per chi aspira a lavorare nella PA e come vengono valutate (o dovrebbero essere valutate) durante le prove concorsuali?

È evidente che la Pubblica Amministrazione stia attraversando una fase di rinnovamento profondo. Non si tratta solo di cambiare strumenti e procedure, ma di una vera e propria rivisitazione del profilo ideale del dipendente pubblico.

Se prima il focus era quasi esclusivamente sulle competenze tecnico-normative, oggi si riconosce sempre più che la qualità del servizio pubblico dipende anche – e forse soprattutto – da un insieme di soft skills, indispensabili per affrontare contesti complessi, dinamici e relazionali.

Ecco le soft skills che ritengo fondamentali:

  1. Capacità di lavorare in team
  • La PA moderna lavora sempre più per progetti trasversali e interdipartimentali.
  • Il lavoro in silos è un ostacolo all’innovazione e alla qualità del servizio.

2. Comunicazione efficace (scritta e orale)

  • Essenziale per interfacciarsi con cittadini, colleghi e stakeholder esterni.
  • Richiesta chiarezza, sintesi, e capacità di ascolto attivo.

3. Problem solving e pensiero critico

  • La burocrazia oggi deve risolvere problemi, non crearli.
  • Servono persone capaci di interpretare la norma in modo intelligente, flessibile e orientato all’obiettivo.

4. Gestione dello stress e adattabilità

  • Il contesto normativo e operativo è in continua evoluzione.
  • Il dipendente pubblico deve saper reagire con resilienza a picchi di lavoro, riforme, cambiamenti organizzativi.

5. Orientamento al risultato e senso di responsabilità

  • Sempre più enti adottano logiche di performance management: non basta “fare”, bisogna “raggiungere obiettivi”.

6. Competenze digitali trasversali

  • Non è solo una competenza tecnica: implica la capacità di muoversi in ambienti digitali, apprendere strumenti nuovi, usare in modo consapevole dati e piattaforme.

7. Etica e senso del servizio pubblico

  • Forse la soft skill più “dimenticata”, ma essenziale: saper conciliare il rispetto delle regole con l’interesse pubblico e il benessere collettivo.

4. In un contesto in cui la PA mira a diventare più efficiente, innovativa e orientata ai servizi, cosa cerca realmente la Pubblica Amministrazione nei candidati che partecipano ai concorsi? Quali sono i profili e le attitudini che, a tuo avviso, la PA sta privilegiando per costruire il suo futuro?

La PA del futuro cerca candidati che siano professionisti, non burocrati. Che sappiano lavorare con intelligenza, autonomia e senso del servizio. Che non abbiano paura del cambiamento, ma lo sappiano guidare. È un cambio di paradigma lento, non privo di resistenze, ma ormai irreversibile. Sempre più bandi, soprattutto a livello centrale (Funzione Pubblica, Ministeri, Agenzie), privilegiano: profili ibridi, ad esempio: giurista + competenze digitali, amministrativo + project management, tecnico + comunicazione pubblica. 

Candidati giovani, ma non inesperti: molti concorsi puntano a valorizzare esperienze formative e professionali nel settore privato o del terzo settore, per contaminare la PA. 

Figure con approccio proattivo, che nella fase orale riescono a dimostrare non solo conoscenza normativa, ma anche capacità di analisi e proposta.  

La PA continua ad avere bisogno di profili specialistici: giuristi, contabili, ingegneri, informatici, esperti ambientali, tecnici amministrativi. Tuttavia, viene sempre più apprezzata la capacità di adattare le competenze tecniche a contesti diversi, interdisciplinari, in continua evoluzione normativa e organizzativa. 

I candidati ideali sono portatori di cambiamento, in grado di proporre soluzioni nuove, usare strumenti digitali, digitalizzare processi o semplificare adempimenti. Questo vale anche per figure “classiche” come il funzionario amministrativo: oggi si chiede capacità di ripensare processi, non solo gestirli. Non basta più “fare la propria parte”: i profili ricercati sono quelli capaci di vedere il quadro d’insieme, di lavorare per obiettivi e con spirito di servizio. La PA cerca candidati che capiscano che l’efficienza non è un fine, ma un mezzo per offrire servizi migliori, più accessibili e trasparenti. La PA cerca persone che sanno e vogliono imparare: flessibili, curiose, aggiornate. Non bastano i titoli conseguiti: serve la capacità di aggiornarsi costantemente su normative, tecnologie e metodologie. 

5. Le modalità di selezione nei concorsi pubblici stanno subendo significative trasformazioni, con l’introduzione di prove più dinamiche e meno focalizzate sulla mera memorizzazione. Ci puoi parlare di come stanno cambiando le tipologie di prove concorsuali e in che modo queste nuove metodologie cercano di identificare i candidati più idonei per le esigenze attuali della PA?

Certamente, stiamo assistendo a un vero e proprio cambiamento di paradigma nelle modalità di selezione dei concorsi pubblici in Italia. Le riforme degli ultimi anni, spinte soprattutto dal PNRR, dal Decreto Reclutamento e dalla necessità di svecchiare la macchina amministrativa – stanno portando a una profonda revisione dei modelli concorsuali, con l’obiettivo di renderli:

  • più agili nei tempi,
  • più coerenti con le reali competenze richieste,
  • più meritocratici e trasparenti.

Un tempo le prove scritte si basavano quasi esclusivamente sulla conoscenza mnemonica di leggi e regolamenti. Oggi viene privilegiata la comprensione applicativa del diritto e delle norme, le domande sono sempre più spesso casistiche (“Cosa faresti se…”) o legate a situazioni reali. Si punta sulla capacità di ragionamento logico-giuridico, più che sulla ripetizione pedissequa di articoli.

Le prove scritte sono quasi sempre informatizzate, con quiz a risposta multipla. Oltre alla parte tecnico-normativa, si introducono sempre più: logica e ragionamento critico, comprensione del testo, competenze digitali, capacità numeriche.

I Vantaggi sono certamente la rapidità di correzione e pubblicazione graduatorie e l’oggettività e trasparenza (difficile contestare una risposta automatizzata).

Maggiore utilizzo di prove attitudinali e comportamentali (soft skills).

In fase di sperimentazione (e in alcuni enti già in uso), si stanno diffondendo: Situational Judgment Test (SJT): test basati su scenari realistici per valutare decision-making, etica, problem solving.

Domande comportamentali nel colloquio: “Racconti un episodio in cui ha dovuto lavorare sotto pressione”.

Assessment center (ancora rari): prove di gruppo, role playing, discussioni simulate per osservare le capacità trasversali.

I Colloqui sono sempre più orientati alla motivazione e alle competenze trasversali; l’orale non è più solo una verifica delle conoscenze., ma si presta attenzione a: motivazione al ruolo e alla missione pubblica, coerenza del percorso di studi e delle esperienze, capacità comunicative e relazionali, competenze digitali e flessibilità operativa.

Cresce il peso della valutazione dei titoli (formativi e professionali), soprattutto per concorsi di profilo tecnico o specialistico.

In alcuni casi (es. concorsi PNRR, profili ICT o STEM), la valutazione dei titoli può sostituire una prova o pesare molto in graduatoria finale.

6. Concludendo, quale consiglio ti sentiresti di dare a chi oggi desidera intraprendere una carriera nella Pubblica Amministrazione? Quali sono gli aspetti su cui dovrebbero concentrarsi maggiormente per prepararsi al meglio ai concorsi e per essere professionisti di successo nella PA del futuro?

Chi oggi desidera intraprendere una carriera nella Pubblica Amministrazione in Italia si trova in un momento molto interessante, ma anche impegnativo: la PA sta cambiando pelle e cerca persone in grado di portare valore, non solo eseguire norme. Se dovessi dare un consiglio, ne darei in realtà tre, tra loro collegati, che toccano mente, metodo e motivazione.

1. Vai oltre lo studio mnemonico: forma un pensiero critico e operativo

Non basta più imparare a memoria articoli e norme. Oggi serve: capire i principi che guidano l’azione amministrativa (trasparenza, legalità, efficacia, imparzialità…), saper applicare le norme a casi pratici, a contesti complessi, a problemi concreti, collegare competenze giuridiche, economiche, digitali, con un approccio integrato.

2. Allenati sulle competenze trasversali e digitali

Chi entra oggi nella PA dovrà: usare piattaforme, banche dati, strumenti di collaborazione online, lavorare in team, a distanza, su progetti complessi, comunicare con chiarezza con cittadini, colleghi e soggetti esterni.

3. Abbi chiaro perché vuoi lavorare nella PA

Il lavoro pubblico non è (più) solo un posto fisso. Deve essere soprattutto una missione di servizio al cittadino, una responsabilità verso la collettività, un’opportunità per contribuire a modernizzare e migliorare il Paese.

Questa intervista ha offerto una panoramica chiara sulle dinamiche attuali e sulle trasformazioni in atto nel mondo dei concorsi pubblici e della Pubblica Amministrazione. Abbiamo esplorato l’importanza di un approccio dinamico alla selezione e l’esigenza di individuare profili che possano contribuire attivamente all’innovazione e all’efficienza della PA.

I consigli finali di Lara rappresentano una guida essenziale per chi aspira a una carriera nella Pubblica Amministrazione, sottolineando l’importanza di una preparazione mirata e di una comprensione approfondita delle nuove esigenze della PA.

Soft skills nella pubblica amministrazione e i concorsi pubblici

Soft skills nella Pubblica Amministrazione: cosa richiedono oggi i concorsi pubblici

Per molto tempo entrare nella Pubblica Amministrazione ha significato “trovare un posto fisso”, magari per tutta la vita. Oggi, però, questo approccio è superato.

La PA non cerca più persone che occupino una scrivania, ma risorse in grado di contribuire attivamente al funzionamento e al miglioramento dei servizi pubblici.

In questo nuovo scenario, le soft skills nella Pubblica Amministrazione stanno diventando un elemento fondamentale nella selezione del personale, anche nei concorsi rivolti a diplomati e laureati.

La PA ha bisogno di risorse, non solo di dipendenti

Gli enti pubblici si trovano oggi ad affrontare sfide complesse: innovazione digitale, semplificazione dei processi, aumento delle richieste da parte dei cittadini.

Per rispondere in modo efficace, non basta una preparazione tecnica solida: servono persone capaci di comunicare, lavorare in gruppo, adattarsi ai cambiamenti e prendere decisioni consapevoli.

In altre parole, la PA ha bisogno di risorse competenti, motivate e capaci di agire con consapevolezza, non semplicemente di dipendenti preparati tecnicamente.

 

Perché la Pubblica Amministrazione punta sulle soft skills?

Nella PA moderna, non basta più conoscere leggi, regolamenti o saper usare software gestionali. La complessità del contesto richiede competenze trasversali, come:

  • Comunicare in modo efficace
  • Lavorare in gruppo
  • Adattarsi ai cambiamenti
  • Gestire lo stress e le priorità
  • Risolvere problemi in autonomia

Le soft skills nella Pubblica Amministrazione servono a migliorare i servizi per il cittadino, facilitare la collaborazione tra uffici e gestire l’innovazione digitale.

 

Concorsi pubblici: come vengono valutate le soft skills?

Nei bandi più recenti — rivolti sia a laureati che a diplomati — le prove non si limitano più a quiz di logica o domande teoriche. Sempre più spesso, i concorsi pubblici includono anche colloqui attitudinali o motivazionali, per valutare la personalità e l’approccio al lavoro. Ma anche prove situazionali o test di gruppo, e test psicoattitudinali, che rilevano competenze comportamentali e relazionali. Infine, valutazione del curriculum, che premia anche esperienze di volontariato, tirocinio o lavori in team. Approcci che dimostrano che le soft skills nella Pubblica Amministrazione stanno diventando un vero e proprio criterio di selezione nei concorsi, accanto alle conoscenze tecniche.

Recrytera e il futuro della selezione nella PA: il nostro contributo concreto

Abbiamo parlato di quanto le soft skill siano cruciali per la Pubblica Amministrazione del futuro, ma come si traduce tutto questo in pratica? Come si può realmente innovare il processo di selezione per identificare talenti dotati di queste competenze? Noi di Recrytera non ci limitiamo a osservare il cambiamento, ma siamo attori proattivi che lo rendono possibile.

Un esempio lampante del nostro impegno è il concorso per il Ministero della Giustizia, che si è tenuto il 20 e il 21 maggio, volto a reclutare 54 Dirigenti di seconda fascia. Questo processo di selezione ha rappresentato una vera e propria rivoluzione, di cui siamo stati parte integrante.

La prima prova scritta, infatti, si è svolta interamente attraverso 20 domande a contenuto situazionale. Scenari realistici ambientati nel contesto ministeriale, ciascuno con una problematica da affrontare e tre possibili risposte: da quella più efficace a quella meno indicata. Questa metodologia è stata specificamente progettata per valutare competenze trasversali, capacità decisionali e attitudine alla leadership in contesti complessi, andando ben oltre il tradizionale approccio nozionistico. È un approccio che ha permesso di selezionare persone realmente in grado di affrontare responsabilità reali e di impatto nella Pubblica Amministrazione.

L’innovazione ha caratterizzato anche la seconda prova: ogni candidato ha lavorato su due tablet, uno per rispondere e uno per consultare i testi giuridici, con codici di accesso specifici per completare la prova. Abbiamo lavorato a stretto contatto con la commissione per predisporre contenuti esaustivi e coerenti, garantendo a tutti i candidati gli strumenti necessari per rispondere con consapevolezza ed equità.

Questo concorso segna un cambio di passo epocale nel modo di selezionare la classe dirigente della PA, e siamo orgogliosi di aver giocato un ruolo chiave nel renderlo una realtà. Il nostro impegno è continuare su questa strada, portando innovazione e professionalità per costruire una Pubblica Amministrazione sempre più competente e all’altezza delle sfide future.

 

Quali soft skills cercano oggi gli enti pubblici

Tra le competenze trasversali più richieste nei concorsi per la Pubblica Amministrazione spicca la comunicazione efficace. Saper esprimere idee in modo chiaro e conciso, sia in forma scritta che orale, è cruciale per interagire con colleghi, superiori e, soprattutto, con i cittadini. A questo si aggiunge la flessibilità e adattabilità, qualità indispensabili in un contesto in continua evoluzione come quello della PA, che richiede la capacità di gestire cambiamenti, nuove normative e diverse esigenze lavorative. Il problem solving è un’altra competenza chiave: i funzionari pubblici devono essere in grado di analizzare situazioni complesse, identificare le cause dei problemi e trovare soluzioni pratiche e innovative.

Non meno importanti sono la gestione dello stress e il lavoro in team. La PA può essere un ambiente esigente, e la capacità di mantenere la calma sotto pressione è fondamentale per garantire la continuità dei servizi. Allo stesso tempo, la collaborazione e l’abilità di lavorare in gruppo sono essenziali per il successo di progetti complessi e per il raggiungimento di obiettivi comuni. L’autonomia e lo spirito di iniziativa riflettono la capacità di agire proattivamente, assumendosi responsabilità e proponendo nuove idee per migliorare i processi e i servizi.

Infine, l’empatia e l’intelligenza emotiva sono diventate competenze imprescindibili. Comprendere e gestire le proprie emozioni, così come riconoscere quelle degli altri, favorisce un clima di rispetto e fiducia, migliorando le relazioni interpersonali e la capacità di interagire con un’utenza sempre più diversificata. Chi possiede un mix equilibrato di queste competenze trasversali ha maggiori probabilità non solo di superare le prove concorsuali, spesso strutturate proprio per valutarle, ma anche di integrarsi con successo all’interno della struttura pubblica, contribuendo in modo significativo alla sua modernizzazione e al miglioramento dei servizi offerti ai cittadini.

 

Prepararsi alle soft skills nella Pubblica Amministrazione

Se sei un diplomato o laureato interessato a un concorso nella PA, oggi devi prepararti a 360 gradi.
Studiare le materie richieste è fondamentale, ma lo è altrettanto sviluppare le soft skills e saperle dimostrare durante le prove.

La Pubblica Amministrazione cerca candidati competenti ma anche persone in grado di lavorare bene con gli altri, gestire la complessità e contribuire in modo positivo al cambiamento.

Investire sulle tue soft skills nella Pubblica Amministrazione è il passo giusto per superare i nuovi concorsi pubblici e costruire una carriera solida e gratificante.