Per molto tempo entrare nella Pubblica Amministrazione ha significato “trovare un posto fisso”, magari per tutta la vita. Oggi, però, questo approccio è superato.
La PA non cerca più persone che occupino una scrivania, ma risorse in grado di contribuire attivamente al funzionamento e al miglioramento dei servizi pubblici.
In questo nuovo scenario, le soft skills nella Pubblica Amministrazione stanno diventando un elemento fondamentale nella selezione del personale, anche nei concorsi rivolti a diplomati e laureati.
La PA ha bisogno di risorse, non solo di dipendenti
Gli enti pubblici si trovano oggi ad affrontare sfide complesse: innovazione digitale, semplificazione dei processi, aumento delle richieste da parte dei cittadini.
Per rispondere in modo efficace, non basta una preparazione tecnica solida: servono persone capaci di comunicare, lavorare in gruppo, adattarsi ai cambiamenti e prendere decisioni consapevoli.
In altre parole, la PA ha bisogno di risorse competenti, motivate e capaci di agire con consapevolezza, non semplicemente di dipendenti preparati tecnicamente.
Perché la Pubblica Amministrazione punta sulle soft skills?
Nella PA moderna, non basta più conoscere leggi, regolamenti o saper usare software gestionali. La complessità del contesto richiede competenze trasversali, come:
- Comunicare in modo efficace
- Lavorare in gruppo
- Adattarsi ai cambiamenti
- Gestire lo stress e le priorità
- Risolvere problemi in autonomia
Le soft skills nella Pubblica Amministrazione servono a migliorare i servizi per il cittadino, facilitare la collaborazione tra uffici e gestire l’innovazione digitale.
Concorsi pubblici: come vengono valutate le soft skills?
Nei bandi più recenti — rivolti sia a laureati che a diplomati — le prove non si limitano più a quiz di logica o domande teoriche. Sempre più spesso, i concorsi pubblici includono anche colloqui attitudinali o motivazionali, per valutare la personalità e l’approccio al lavoro. Ma anche prove situazionali o test di gruppo, e test psicoattitudinali, che rilevano competenze comportamentali e relazionali. Infine, valutazione del curriculum, che premia anche esperienze di volontariato, tirocinio o lavori in team. Approcci che dimostrano che le soft skills nella Pubblica Amministrazione stanno diventando un vero e proprio criterio di selezione nei concorsi, accanto alle conoscenze tecniche.
Recrytera e il futuro della selezione nella PA: il nostro contributo concreto
Abbiamo parlato di quanto le soft skill siano cruciali per la Pubblica Amministrazione del futuro, ma come si traduce tutto questo in pratica? Come si può realmente innovare il processo di selezione per identificare talenti dotati di queste competenze? Noi di Recrytera non ci limitiamo a osservare il cambiamento, ma siamo attori proattivi che lo rendono possibile.
Un esempio lampante del nostro impegno è il concorso per il Ministero della Giustizia, che si è tenuto il 20 e il 21 maggio, volto a reclutare 54 Dirigenti di seconda fascia. Questo processo di selezione ha rappresentato una vera e propria rivoluzione, di cui siamo stati parte integrante.
La prima prova scritta, infatti, si è svolta interamente attraverso 20 domande a contenuto situazionale. Scenari realistici ambientati nel contesto ministeriale, ciascuno con una problematica da affrontare e tre possibili risposte: da quella più efficace a quella meno indicata. Questa metodologia è stata specificamente progettata per valutare competenze trasversali, capacità decisionali e attitudine alla leadership in contesti complessi, andando ben oltre il tradizionale approccio nozionistico. È un approccio che ha permesso di selezionare persone realmente in grado di affrontare responsabilità reali e di impatto nella Pubblica Amministrazione.
L’innovazione ha caratterizzato anche la seconda prova: ogni candidato ha lavorato su due tablet, uno per rispondere e uno per consultare i testi giuridici, con codici di accesso specifici per completare la prova. Abbiamo lavorato a stretto contatto con la commissione per predisporre contenuti esaustivi e coerenti, garantendo a tutti i candidati gli strumenti necessari per rispondere con consapevolezza ed equità.
Questo concorso segna un cambio di passo epocale nel modo di selezionare la classe dirigente della PA, e siamo orgogliosi di aver giocato un ruolo chiave nel renderlo una realtà. Il nostro impegno è continuare su questa strada, portando innovazione e professionalità per costruire una Pubblica Amministrazione sempre più competente e all’altezza delle sfide future.
Quali soft skills cercano oggi gli enti pubblici
Tra le competenze trasversali più richieste nei concorsi per la Pubblica Amministrazione spicca la comunicazione efficace. Saper esprimere idee in modo chiaro e conciso, sia in forma scritta che orale, è cruciale per interagire con colleghi, superiori e, soprattutto, con i cittadini. A questo si aggiunge la flessibilità e adattabilità, qualità indispensabili in un contesto in continua evoluzione come quello della PA, che richiede la capacità di gestire cambiamenti, nuove normative e diverse esigenze lavorative. Il problem solving è un’altra competenza chiave: i funzionari pubblici devono essere in grado di analizzare situazioni complesse, identificare le cause dei problemi e trovare soluzioni pratiche e innovative.
Non meno importanti sono la gestione dello stress e il lavoro in team. La PA può essere un ambiente esigente, e la capacità di mantenere la calma sotto pressione è fondamentale per garantire la continuità dei servizi. Allo stesso tempo, la collaborazione e l’abilità di lavorare in gruppo sono essenziali per il successo di progetti complessi e per il raggiungimento di obiettivi comuni. L’autonomia e lo spirito di iniziativa riflettono la capacità di agire proattivamente, assumendosi responsabilità e proponendo nuove idee per migliorare i processi e i servizi.
Infine, l’empatia e l’intelligenza emotiva sono diventate competenze imprescindibili. Comprendere e gestire le proprie emozioni, così come riconoscere quelle degli altri, favorisce un clima di rispetto e fiducia, migliorando le relazioni interpersonali e la capacità di interagire con un’utenza sempre più diversificata. Chi possiede un mix equilibrato di queste competenze trasversali ha maggiori probabilità non solo di superare le prove concorsuali, spesso strutturate proprio per valutarle, ma anche di integrarsi con successo all’interno della struttura pubblica, contribuendo in modo significativo alla sua modernizzazione e al miglioramento dei servizi offerti ai cittadini.
Prepararsi alle soft skills nella Pubblica Amministrazione
Se sei un diplomato o laureato interessato a un concorso nella PA, oggi devi prepararti a 360 gradi.
Studiare le materie richieste è fondamentale, ma lo è altrettanto sviluppare le soft skills e saperle dimostrare durante le prove.
La Pubblica Amministrazione cerca candidati competenti ma anche persone in grado di lavorare bene con gli altri, gestire la complessità e contribuire in modo positivo al cambiamento.
Investire sulle tue soft skills nella Pubblica Amministrazione è il passo giusto per superare i nuovi concorsi pubblici e costruire una carriera solida e gratificante.