Decreto legge n. 25/2025: cosa cambia per i concorsi nei piccoli comuni

Decreto 25/2025 Ripam per i concorsi nei piccoli comuni

Il nuovo decreto legge n. 25/2025 introduce un cambiamento strutturale nel modo in cui le pubbliche amministrazioni gestiscono i concorsi pubblici. Al centro di questa riforma troviamo la Commissione RIPAM, che assume un ruolo centrale, operativo e strategico in quasi tutte le fasi delle procedure selettive, dando una risposta concreta alle difficoltà organizzative di molti enti locali, in particolare i comuni di piccole e medie dimensioni, spesso in difficoltà nel procedere con concorsi pubblici autonomi, tempestivi e trasparenti. Una misura pensata per semplificare, rendere più trasparente e rafforzare l’attrattività della PA come datore di lavoro.

 

Perché RIPAM diventa centrale nel decreto legge n. 25/2025

L’articolo 7 del decreto legge n. 25/2025 segna una svolta importante per il ruolo della Commissione RIPAM, che viene ufficialmente rafforzata come perno del nuovo sistema di reclutamento pubblico. In particolare, il legislatore affida alla Presidenza del Consiglio dei Ministri il compito di potenziare il Dipartimento della Funzione Pubblica, prevedendo l’istituzione di un nuovo ufficio dedicato, articolato in due servizi specifici. Questo nuovo assetto sarà supportato da un incremento dell’organico, grazie all’assegnazione fino a trenta unità di personale non dirigenziale. Tali unità potranno essere selezionate non solo all’interno dei ruoli della Presidenza, ma anche da altre amministrazioni pubbliche attraverso istituti di comando o aspettativa, ampliando così la flessibilità e la capacità operativa della struttura.

A completamento di questo rafforzamento, il decreto autorizza anche nuove risorse finanziarie da destinare al Formez PA, con l’obiettivo di sostenere lo svolgimento dei concorsi pubblici soprattutto nei comuni di piccole e medie dimensioni. Si tratta di un intervento che punta non solo ad aumentare la capacità organizzativa della Commissione, ma anche a garantire un supporto concreto e qualificato agli enti locali che spesso incontrano difficoltà nella gestione autonoma delle selezioni.

Cosa potrà fare la Commissione RIPAM

Il decreto attribuisce alla Commissione RIPAM un ventaglio di nuove competenze che ne rafforzano sensibilmente il ruolo all’interno del sistema di reclutamento pubblico. In base ai nuovi commi inseriti all’articolo 35 del decreto legislativo 165/2001, la Commissione potrà essere coinvolta non solo su richiesta delle amministrazioni, ma anche su iniziativa diretta del Dipartimento della Funzione Pubblica. Una delle innovazioni più rilevanti riguarda la possibilità, oggi prevista per legge, che RIPAM organizzi concorsi pubblici anche per singole amministrazioni e per una sola figura professionale. Questa opzione rappresenta un importante passo verso la flessibilità e la personalizzazione delle procedure, venendo incontro anche alle esigenze dei piccoli enti.

La Commissione è inoltre incaricata di gestire concorsi unici su scala nazionale, riservati a particolari finalità, come ad esempio la copertura delle quote d’obbligo previste dalla legge per l’inserimento lavorativo delle persone con disabilità, oppure il reclutamento di esperti e profili tecnici altamente specializzati in ambito digitale e di cybersicurezza, con riferimento esplicito alla transizione digitale delle pubbliche amministrazioni. Non meno significativa è l’attribuzione a RIPAM del compito di pubblicare, attraverso il Portale unico del reclutamento, gli avvisi per la selezione di figure professionali a supporto dei processi valutativi, come esperti in risorse umane, psicologi del lavoro e valutatori delle competenze, da impiegare nelle commissioni esaminatrici dei concorsi.

Infine, la Commissione dovrà redigere e trasmettere annualmente al Parlamento e al Governo una relazione sullo stato del reclutamento pubblico, con particolare attenzione ai concorsi unici centralizzati. Questo compito, apparentemente formale, in realtà ha una valenza strategica, perché introduce un elemento di monitoraggio costante e di accountability nei confronti dell’intero sistema, favorendo il miglioramento continuo delle pratiche di selezione.

Esempio concreto di concorso: prima e dopo per un piccolo comune

PRIMA DEL DECRETO
Un comune di media grandezza doveva:

  • Progettare il concorso.
  • Reperire membri per la commissione esaminatrice.
  • Affrontare costi di logistica, vigilanza, correzione prove.
  • Gestire contenziosi e pubblicazione graduatorie.

DOPO IL DECRETO 25/2025
Lo stesso comune può:

  • Delegare l’intero concorso alla Commissione RIPAM (art. 35, comma 4-quinquies).
  • Usufruire di piattaforme centralizzate, personale esperto, graduatorie trasparenti.
  • Accedere a procedure digitalizzate e semplificate, grazie anche al supporto di Formez PA.

Meno frammentazione, più efficienza nella gestione dei concorsi

Il rafforzamento di RIPAM come soggetto centrale per il reclutamento rappresenta un cambio di paradigma: meno burocrazia per gli enti, più equità per i candidati, più velocità per lo Stato. Il nuovo sistema permette anche una maggiore omogeneità nei criteri di selezione, migliorando la qualità e la comparabilità dei concorsi su scala nazionale.